L'UOMO DELLA PROVVIDENZA
Il ballottaggio più importante sembra davvero averlo vinto Vargas al fotofinish. Toccherà probabilmente ancora al peruviano, così come era stato contro il Verona, reggere le sorti della fascia sinistra. Non una bocciatura per Pasqual, ci mancherebbe, ma solo una scelta dettata dalla volontà di dare alla squadra una maggiore spinta in proiezione offensiva che possa fare a fette la menomata difesa del Livorno. Una squadra che non ottiene un solo punto in trasferta dalla 4a giornata di campionato (solo ko, poi, lontano dal Picchi) e che non vince a Firenze dal dicembre 1937. Mica male.
Ecco perché Montella, deciso a tenere il passo Champions in attesa di capire cosa combinerà il Napoli domani pomeriggio contro la Sampdoria e a chiudere la pratica Livorno senza troppi patemi, deciderà probabilmente di dare fiducia a Vargas, uno dei più incolori nella vittoria di Reggio contro il Sassuolo ma tornato alla grande dalla sosta natalizia. Del resto, fu proprio il peruviano a dare il via all'ultimo successo dei viola sul Livorno: era il 21 febbraio 2010 e la Fiorentina, ancora con le ossa rotte per gli scempi di Ovrebo all'Allianz, si trovò pronti-via sotto con un gol di Rivas sotto la Fiesole. Nella ripresa, poi, la reazione: il pari di Vargas con una bomba da fuori area ed il colpo di testa di Gilardino che regalò la vittoria ai viola.
Montella, però, non è scaramantico pur essendo un campano purosangue e nonostante il ricordo del 2-0 inflitto dal Pescara un anno fa non farà troppi calcoli in vista della gara di oggi. Ottenere tre punti contro la squadra di Nicola significherebbe infrangere un tabù della prima gara dell'anno nuovo che per la Fiorentina dura da quattro anni (l'ultima volta fu un 5-1 a Siena nell'ultima stagione di Prandelli) e, nel curriculum personale, vorrebbe dire ottenere la prima vittoria da allenatore in A della propria carriera nel mese di gennaio, dato che né a Catania né a Firenze lo scorso anno Montella c'è mai riuscito.