IN CASA D'ALTRI: QUI MILAN

FirenzeViola.it

Finì tutto a Siena. A parecchi chilometri di distanza da Pescara, dove Rossi cominciava la sua grande avventura in viola. Il finale della passata stagione sarà difficile da dimenticare, perchè anche nell'epilogo finale il veleno non è mancato. Qualche mese più tardi la rivalità divenuta elettrica con il Milan è persino morta e sepolta. E la terza vittoria consecutiva a San Siro firmata Vargas e Borja (con tanto di accoglienza dei tifosi alla squadra al rientro alla stazione) è la certificazione di un sorpasso ormai avvenuto.

Oggi tra Fiorentina e Milan c'è un divario enorme, un abisso concretizzato da 14 punti. I viola volano verso la lotta alla Champions, i rossoneri si aggrappano alla speranza di affrontare degnamente l'ottavo di finale contro l'Atletico Madrid. Per il resto trattasi di due mondi. Mentre ADV si avvia a confermare l'entourage attuale, Silvio Berlusconi deve tenere a debita distanza le scintille tra Galliani e la figlia Barbara. Nel mezzo ci sarebbe anche Allegri, che ancora non ha capito se e quando dovrà lasciare spazio a Seedorf, e una squadra in difficoltà a cominciare da Balotelli.

Un vero e proprio terremoto quello che si è abbattuto sul Milan, anche a livello dirigenziale, e non è nemmeno troppo chiaro come e quanto continuerà a cambiare la società rossonera. Comunicati e presunti addii che si sono intrecciati proprio mentre Montella e la sua squadra macinavano chilometri. Oggi che la rincorsa (e la rivincita) al terzo posto è cominciata fa quasi tenerezza osservare quanto lontano sia il Milan. Un diavolo che se la passa così male da non rappresentare più quel nemico acerrimo che a maggio scorso ci ha soffiato la Champions League.