IL RISCHIO DI LASCIARSI
In questi giorni siamo venuti a conoscenza della fine del legame di Bernardeschi con la sua fidanzata e mi è venuto un pensiero preoccupante, in linea con il nuovo status del nostro numero 10. Nella vita dei comuni mortali quando finisce una grande storia d’amore si passa subito ad un’innovazione della propria immagine, dal nuovo taglio di capelli ad un look più effervescente, fino ad arrivare ad un più drastico cambio di amicizie e, a volte, addirittura di città. Se sei un calciatore quale cambiamento puoi apportare alla tua vita per cancellare la tristezza?
Sentirà anche lui l’esigenza di una svolta radicale nella sua esistenza? Nonostante la separazione sembri assimilata molto bene dai due piccioncini, potrebbe essere una spinta per volare verso altre esperienze non solo amorose? Se il cuore sarà indirizzato al poco romantico ma salutare “chiodo scaccia chiodo”, avrà ancora voglia di continuare la sua carriera calcistica a Firenze o vorrà respirare aria nuova? A precise domande al riguardo, negli ultimi tempi ha risposto tergiversando su un diplomatico “penso al presente” a differenza di alcune settimane fa quando rimarcava la disponibilità e la certezza di un futuro in riva all’Arno. Quando poi leggiamo che il calciatore e il suo procuratore non sono disposti a rinnovare il contratto in scadenza nel 2019, qualche cattivo pensiero ci passa per la testa. Tante squadre italiane e straniere sono in agguato dietro l’angolo con proposte sicuramente più accattivanti di quelle della Fiorentina.
In società nessuno sembra avere fretta di definire questa questione ed inevitabilmente porgono il fianco al nemico ed ai rumors che tanto fanno star male noi tifosi.
Sappiamo benissimo che alcuni calciatori saranno sacrificati per il mercato e per tanti di loro credo che nessuno si strapperà i capelli di testa, anzi ci auspichiamo grandi pulizie, ma su Federico si aprirebbe un gran…casino!
Nella malaugurata ipotesi che ci lasci, sono comunque sicura che nessuno gli darà nel mercenario e del traditore perché con le sue potenzialità può ambire a palcoscenici più importanti, che gli consentano di lottare per obiettivi prestigiosi (mi duole dirlo, ma Sousa aveva ragione!). Gli consiglierei di rimanere ancora un anno per crescere ancora, ma non lo condannerei se scegliesse diversamente.
Intanto godiamocelo per questa parte finale del campionato, sperando che si rimetta presto in forma sia nel fisico che nel cuore. Ora più che mai facciamogli sentire il nostro affetto.
La Signora in viola