IL FARDELLO
Lo stesso invito all'unità arrivato dopo la batosta di Istanbul. La Fiorentina cerca di ricompattarsi il giorno dopo il k.o. con la Lazio, probabilmente rinfrancata (per una volta) dal rinnovato calendario fitto d'impegni. L'altra faccia dell'Europa è anche l'opportunità di tornare in sella, miglior ricostituente dopo cadute rovinose come quella di lunedì sera. Rivedendo la gara della scorsa settimana con gli scozzesi vien da pensare a una buonissima (nuova) occasione di riscatto, a patto di non rimandare le analisi post Lazio.
Dal silenzio dei piani alti del club traspare certamente la delusione per un avvio ben lontano dalle aspettative estive, mentre Italiano non rinuncia alla difesa - legittima - del gruppo, ma intanto parole a parte la classifica va peggiorando. Con 9 punti in 9 gare di campionato il ritardo accumulato non è un fardello da poco, mentre numeri e statistiche certificano una crisi per la quale ancora non si è individuata la giusta cura.
Un avvio che pareva buono tra imbattibilità nei primi turni, passaggio al girone e prove confortanti con Napoli e Juventus si è in fretta tramutato in una sorta di bis del primo anno della gestione Commisso, in un parallelo che sovviene nell'accostare il possesso palla attuale con quello firmato Montella. Qualcosa di molto più vicino all'incubo di un anonimato in campionato già dietro l'angolo, e il sogno di migliorare l'Europa ritrovata l'anno scorso che oggi pare più lontano che mai. Pessimo risveglio dopo serate di mezz'estate in cui si cullavano tutt'altre ambizioni.