IL COMMENTO, Coraggio viola, perchè tanta paura?
FirenzeViola.it
Cosa ti succede, Fiorentina? Cosa è successo alla squadra che, a inizio 2009, dopo la sveglia suonata dal Lecce in quel di Firenze, aveva gonfiato il petto, perdendo immeritatamente, al cospetto di Milan e Juventus. Dov'è finita la Fiorentina che a Bologna, dopo un quarto d'ora, aveva già chiuso la pratica? La partita di ieri, tanto brutta quanto preoccupante, impone un riflessione importante nello spogliatotoio viola, e Prandelli lo ha capito.
Domani, alla ripresa del lavoro in vista della tremenda trasferta nella Milano nerazzurra, il tecnico di Orzinuovi blinderà le segrete stanze della Fiorentina, e chiedrà ai suoi di gettare la maschera. E' il momento di essere chiari, di dimostrarsi uomini. Se c'è qualcosa che non va, se qualcuno ha qualcosa da dire o da dirsi, è questo il momento. Impossibile rimandare, la volata Champions è già partita, e si impone un cambio di marcia.
La squadra vista ieri preoccupa, ma non per la latitanza di un gioco che da ormai qualche settimana non c'è, quanto invece per la piattezza, per la mancanza di reazione, di voglia di crederci, di soffrire, tutti insieme. C'è poi un aspetto che nella Fiorentina targata Prandelli forse mai era emerso, e che ieri ha lasciato di stucco: questo gruppo ha paura. I viola non riescono più ad esprimersi con serenità, non hanno fiducia in quell'organizzazione che da sempre è stata un'intaccabile certezza.
Come mai, dopo quindici minuti buoni, nei quali vengono create anche due occasioni importanti, alla prima ripartenza subita la Fiorentina inizia a tremare? Come mai, al primo pericolo, i ragazzi in campo smettono di aggredire, di alzare il baricentro, di pressare l'avversario. Eccolo, forse, il limite di personalità e di sicurezza di cui tante volte parla Prandelli, quando dice che tanti giocatori devono trovare la forza di superare le critiche. "Chi supera l'esame Firenze è pronto per qualsiasi piazza". Quante volte lo ha ripetuto, il mister gigliato
E' un sentore diffuso, che Prandelli aveva ampiamente colto e che ieri si è palesato a tutti. Alcuni giocatori hanno paura, temono la reazione negativa dello stadio, giocano con il "terrore del giorno dopo" e, per questo, alla prima difficoltà, si intimoriscono, fanno un passo indietro. Ma perchè tanto timore? Anche ieri l'Artemio Franchi ha dato una straordinaria dimostrazione d'amore, di vicinanza alla squadra, appoggiandola fino al'90. La Fiorentina non deve aver paura di essere se stessa, deve credere nelle sue qualità, nella forza del gioco e pazienza se, ogni tanto, gli avversari ribattono, rendendosi pericolosi. E' normale, è sempre stato così, ma questo non deve togliere ai viola la voglia di aggredire, di pressare, di giocare per cercare il goal, sempre e comunque.
E' sempre stata questa la forza di questa squadra, della Fiorentina che stupisce, che vola alta in classifica ed è giusto ed opportuno tornare a crederci. Al pubblico, a chi ama i colori, piace questo, piace vedere un gruppo di ragazzi che corre, che gioca, che sa quello che vuole, che non si spaventa davanti al primo ostacolo. Prandelli ed i suoi ragazzi lo sanno, e se qualcuno se lo è dimenticato è bene che se ne ricordi alla svelta: per fare l'ennesimo miracolo bisogna ricercare le prestazioni, il risultato deve essere una conseguenza. Poi, se qualche volta arrivano i tre punti giocando male, tanto meglio, ma aver paura di osare, di essere se stessi, è il più grosso peccato che questa Fiorentina possa fare. Coraggio, Viola, guardatevi in faccia, ditevi quello che avete da dirvi, e credete in voi, in quello che fate, nel gioco che sapete fare e, così, un altro sogno sarà possibile perchè, nel calcio, con la paura, non si va da nessuna parte.