IL COMMENTO, Anche i migliori sbagliano...
Una serata che sembrava magica, trionfale, l'ennesima impresa di Prandelli e dei suoi eroici ragazzi. Una partita giocata alla grande, magnificamente dai viola, che hanno dominato l'Ajax impartendogli una vera e propria lezione di calcio. Una grande squadra, quella ammirata per 75' ieri sera all'Amsterdam Arena, una squadra che ha controllato la gara in ogni zona del campo, peccando solo in concretezza.
Il goal era comunque arrivato, con il solito, immenso, Alberto Gilardino. Una rete alla Batistuta, la sua. Classe, potenza, rabbia, precisione. C'è tutto, in quel destro del Gila. Ma cosa è successo dopo il vantaggio? La Fiorentina, pur controllando senza grandi patemi il risultato ed i ritmi dell'incontro, è parsa spegnersi, proprio sul più bello. L'Ajax non è comunque mai stato pericoloso, e solo un rimpallo, anche se la retroguardia gigliata ci ha messo del suo, gli ha portato in dono il pareggio beffa per i viola.
Il calo però è stato evidente dopo la rete di Gilardino, tanto che la Fiorentina, incontenibile fino a quel momento, non è quasi più stata pericolosa. Una spiegazione si può dare con i cambi di Prandelli. Il tecnico di Orzinuovi ha spiegato che Semioli e Donadel erano stanchi, in affanno ma, almeno l'esterno ex Chievo, sembrava in grado di continuare la partita. E' stata positiva la sua prova, e spesso il sette viola riusciva a puntare l'uomo, ad allungare ed allargare la squadra, garantendo una grande spinta sull'out di destra. La sua sostituzione, forse, non ci stava.
Donadel, rispetto alle sue ultime uscite, è parso in crescita, ed ha dato il suo onesto contributo ma il suo, di cambio, ci poteva stare. Ciò che non ci convince è l'uomo subentratogli, Almiron, soprattutto perchè gettato nella mischia contemporaneamente a Jorgensen, un altro che come l'argentino non vedeva il campo da tempo immemore. E' parsa evidente, infatti, la loro difficoltà nell'entrare in gara e, del resto, non poteva essere altrimenti. Un cambio tra Donadel e Gobbi, probabilmente, sarebbe stata la scelta migliore anche se, con il senno del poi, è tutto molto più semplice.
Ma la vera domanda, che sorge spontanea, è: perche cambiare non solo uomini, ma anche atteggiamento tattico, in un momento in cui la squadra risponde alla grande? Va bene cambiare chi appare esausto, ma in panchina le soluzioni per mantenere il modulo di inizio gara c'erano. Il 4-3-3 si era rivelata la scelta migliore, a dimostrazione della straordinaria capacità del tecnico di Orzinuovi nel preparare le partite. Perchè cambiare in corsa? Perchè riproporre il 4-3-1-2 con Jorgensen dietro le punte e non piazzarlo sulla destra, nel ruolo fino a quel momento occupato da Semioli? Ieri sera, la lettura della gara, una volta trovato il vantaggio, non è parsa delle migliori. Può capitare, anche ad un "numero uno" come Prandelli che, essendo umano, è fallibile, e l'eliminazione non è certo impuitabile al tecnico di Orzinuovi, ma resta la sensazione che, una volta tanto, anche il Pranda abbia sbagliato. Del resto, errare humanum est...