I PRIMI PUNTI DEL DRAGO
Con la vittoria di domenica all'ora di pranzo contro l'Udinese, fanno tre di fila. Una situazione che vede la Fiorentina di Vincenzo Montella approcciare la sosta per le nazionali con una sensazione di serenità ritrovata, a seguito di un (lungo) periodo di difficoltà a cavallo tra il termine della scorsa stagione e l'inizio di questa, complicato per di più in maniera particolare anche dal calendario. Ma adesso il peggio sembra essere stato messo alle spalle, e tra le variegate note positive di cui può godere il tecnico viola, ci sono anche i primi punti - e sono almeno due - portati alla causa da Bartlomiej Dragowski.
Sì, perché non solo il portiere polacco ha ottenuto la seconda porta inviolata del suo campionato, dopo la prima sempre al Franchi contro la Juventus, ma ha soprattutto contribuito attivamente alla vittoria finale dei viola, evento questo che rappresenta una novità dato che con la Vecchia Signora non aveva di fatto dovuto neanche sporcarsi i guanti, e che negli altri due precedenti successi - con Samp e Milan - gli interventi del Drago, soprannome con cui è stato ribattezzato il classe '97, non erano mai stati decisivi quanto stavolta. Chiedere a Lasagna per referenze.
"Peccato, è stato molto bravo. L'avevo piazzata, ma l'ha deviata quanto basta per mandarla in angolo", il pensiero dell'attaccante dell'Udinese in zona mista al termine dell'incontro. Un Lasagna al limite dell'incredulo lì per lì, dato che si è visto fermato da un poderoso riflesso, vista anche la distanza ravvicinata della conclusione, di Dragowski. Una corsa interrotta quasi sul più bello, sull'unica disattenzione concessa da un Caceres per il resto monumentale. A mettere la toppa ci pensato un Drago versione salvatore della patria, per la prima volta, come imporrebbe il ruolo del portiere.