FIORENTINA, Un mese per capire chi sei

Fiorentina a caccia del quarto posto. Lo dicono tutti, chi ad alta voce, tipo Felipe Melo, chi con tono sommesso tipo Dario Dainelli chi sfoderando paragoni tra il mistico e il televisivo, tipo Pantaleo Corvino. La verità come sempre arriverà dal campo e stavolta per i viola c’è il divieto di sbagliare. Perché non è semplice tenere unito un quadro fisico e psicologico uscito con molte fatiche dalle settimane di errori, cattivi pensieri e sviste arbitrali che avevano segnato l’inizio del nuovo anno. Svuotarsi la testa, riempirsi le gambe di acido lattico la ricetta per la Fiorentina che corre ancora su due binari e da domenica in poi sale nuovamente su un treno che farà pochissime fermate. La Lazio a Firenze prima di tutto, poi l’insidiosa trasferta alla corte del ‘Principe’ Milito in quel di Genova. Scontri quarto posto naturalmente, contro chi era annunciato in concorrenza, contro chi oggi è premiato da una classifica inappuntabile. Due passaggi intervallati dalla trasferta londinese in chiave nazionale per molti elementi (Gilardino, Gamberini, Montolivo e Felipe Melo) e dal consueto tour delle nazionali per gli altri elementi; stavolta non potrà sottrarsi neanche Adrian Mutu con il suo gomito ristabilito.
Atmosfera internazionale che varrà anche il 19 febbraio per i sedicesimi di Uefa contro l’Ajax. Si rifiata per qualche giorno poi il 22 di febbraio di nuovo in campo per quello che dovrebbe essere il primo impegno più ‘soft’, al Franchi contro il Chievo. Qualcuno già con la valigia in mano visto che il 26 si aprono i cancelli dell’Amsterdam Arena per il dentro o fuori dalla Coppa Uefa. Mese intenso, fitto di impegni, spesso lontano da Firenze, tanto che in linea c’è anche la prima partita di marzo, l’agevole trasferta a Reggio Calabria. Molte partite, molti giorni tra aerei e spostamenti, pochi sul campo per programmare al meglio il finale di stagione e soprattutto studiare valide alternative all’infortunio di Santana. Non certamente lo scenario ideale per un tecnico meticoloso del lavoro sul campo come Prandelli; la situazione perfetta per dimostrare che la Fiorentina ha imparato a saltare gli ostacoli. Urlando o sottovoce l'importante è andare oltre...
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