FIORENTINA, LA SOSTA PER GUARDARSI NEGLI OCCHI E RIPARTIRE. IL MOMENTO DELLE SCELTE IN PORTA E IN ATTACCO
Il momento delle riflessioni e delle prime scelte. Sono passate cinque partite - con l'approdo ai gironi della Conference - e già si discute su tutto, sulle decisioni di Italiano e su quelle di mercato, anche alla luce del pesante ko contro l'Inter. La sosta consente di osservare la situazione con un po' di calma e, per quanto possibile, serenità. La stanchezza è stata un fattore ma non ci si può fermare solo al calo di energie.
In tanti hanno sostenuto quanto possa essere propizio per i viola questo stop del campionato, sia per far ritrovare la condizione a chi è indietro (Nzola e non solo), sia per affinare o rivedere certi meccanismi tattici. Va anche considerato però che con vari giocatori nelle nazionali, le prove tattiche non possono essere così attendibili e senza la partita della domenica rischiano di calare anche gli aspetti motivazionali. Alla fine durante la sosta si procede più ad una gestione della settimana che ad un vero e proprio lavoro in profondità. Anche se conoscendo il puntiglio di Italiano non vorrà lasciare nulla al caso. E' proprio in questo primo momento delicato però che il tecnico, lo staff, i giocatori possono sfruttare al massimo i benefici del Viola Park. In attesa che possa arrivare la tanto attesa apertura al pubblico, c'è l'opportunità di ritrovarsi nel chiuso di una struttura che ti permette di lavorare in assoluta serenità e tranquillità. Se per la condizione generale servirà forse attendere ancora un po', dal punto di vista psicologico serve subito ripartire, scuotersi dalle quattro sberle di Milano e preparare il riscatto contro l'Atalanta. E' insomma l'occasione di un primissimo esame interno, per guardarsi negli occhi, parlarsi e capire come affrontare il prossimo tour de force tra campionato e Conference.
Dicevamo delle scelte. Si è tornati a discutere molto al di là dello stile di gioco di Italiano, sull'alternanza in porta e in attacco. Il campo e le partite danno il responso vero e definitivo e allora, ascoltando anche il parere di chi questo ruolo lo ha fatto in carriera, l'impressione è che il portiere così come l'attaccante per essere giudicati abbiano bisogno di 7-8 partite di fila. La forza di italiano è stata anche quella di tenere sempre unito e coinvolto il gruppo, ma per certi ruoli alla fine una scelta definitiva è necessaria e arriverà. Certo, con la partenza di Kokorin adesso sono due i centravanti a disposizione. E la netta sensazione è che adesso, pur avendo i due giocatori caratteristiche diverse, l'uno diventi alternativa dell'altro. L'opportunità di vederli contemporaneamente in campo è ancora rimandata.