FIORENTINA, C'è da fare...
Sia chiaro subito: i ragazzi di Sinisa Mihajlovic non erano dei campioni dopo l'8-0 alla Fortis Juventus e non sono dei brocchi dopo il 2-0 rimediato a Valencia. Ma questa è una frase che abbiamo sentito fin troppe volte anche nella passata stagione, con riferimento, ad esempio, alle vittorie col Liverpool e alla débacle interna col Bologna. Per farla breve, ieri, almeno in alcuni frangenti della gara, sono riemersi i fantasmi della fase più buia della scorsa annata. Perché se è vero che per almeno un'ora la Fiorentina ha tenuto botta ad una squadra di alto livello su un terreno difficile, è altrettanto vero che si sono riviste durante tutta la gara alcune lacune tecnico-tattiche dell'ultimo periodo dell'era Prandelli: lanci lunghi a cercare un Gilardino troppo solo, errori banali in fase difensiva, avversari lasciati spesso troppo liberi di portarsi alla conclusione dalla lunga e media distanza. Sono molte le attenuanti per Sinisa Mihajlovic, ma a 10 giorni esatti dall'esordio in campionato sono lecite anche alcune preoccupazioni. Siamo sicuri che il tecnico serbo, che su questa gara contava molto, anche, come da lui ammesso, in termini di risultato, metterà sin da oggi pomeriggio alla frusta la squadra. Ma potrebbe non bastare. Si parla con molta insistenza della necessità e/o della possibilità dell'arrivo di un vice-Gilardino: ma chiunque fungerà da terminale offensivo in quello che pare ormai il modulo destinato ad essere impiegato nella prossima stagione potrà fare ben poco se continueranno ad arrivargli così pochi palloni giocabili.
Sulla trequarti l'intesa D'Agostino-Marchionni è parsa assai convincente, ma a quanto pare non basta per mettere in difficoltà una squadra dal tasso tecnico, almeno sulla carta, decisamente inferiore rispetto a quelle che dovrebbero essere le dirette concorrenti dei viola nella corsa ad un posto in Europa. Ma ciò che preoccupa maggiormente è la fase difensiva. Zanetti e Montolivo, soprattutto se in giornata, sono una garanzia, ma non hanno quella muscolarità necessaria a formare quella che nel 4-2-3-1 dovrebbe rappresentare una vera e propria diga davanti alla difesa. Le amnesie di Felipe, se dovessero ripetersi, potrebbero costare punti pesanti nel corso della stagione. In attesa del pieno recupero di Gamberini, la coppia di centrali più affidabile risulta quella formata da Kroldrup e Natali, ma come si comporteranno i due "corazzieri" gigliati davanti a giocatori come Quagliarella, Lavezzi e Cavani. Ci sarà molto da fare, insomma, per Sinisa Mihajlovic ma soprattutto per Pantaleo Corvino nei prossimi dieci giorni. La fiducia nelle capacità di quest'ultimo è, almeno da parte nostra, illimitata; la speranza è che anche la società, pur nel rispetto della giusta politica di fair-play finanziario, lo supporti adeguatamente.