FIORE-JUVE, I racconti di Mattia e Nicola

Scriveteci all'indirizzo mail: redazione@firenzeviola.it tutti i racconti o foto o video delle partite al "Franchi" contro la Juve che non dimenticherete mai. I migliori pezzi saranno pubblicati da qui a venerdì sulle nostre pagine.
03.12.2014 15:00 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
FIORE-JUVE, I racconti di Mattia e Nicola
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© foto di Federico De Luca

Inizia la carrellata dei vostri ricordi, con i racconti dei Fiorentina-Juventus che hanno segnato la vostra vita da tifosi. Questi i primi due brani inviati dai nostri lettori all'indirizzo di posta redazione@firenzeviola.it: 

Il ricordo di Mattia: "Era il 20/10/2013, quattro giorni prima del mio compleanno e come regalo avevo chiesto a mio padre di andare allo stadio, ma lui mi rispose di no. Non potró mai scordare quel giorno perche mio padre ha sempre tifato Juventus e sul risultato di 0-2 cominciava già a cantare, ballare e a prendermi in giro. Arrivati sul 2-2 cominciò a riflettere stando in silenzio; arrivati sul 4-2, si alzó dal divano e andó via tutto incazzato. Fu una partita fantastica. Sempre Forza Viola!"

Il ricordo di Nicola: "Parlo ovviamente del 20 ottobre dell'anno scorso e ricordo che dopo un primo tempo anonimo passato a parlare con un tipo molto mingherlino e degli spagnoli (di Siviglia, che non avevano occhi che per Joaquin) inizió il secondo tempo. Al primo gol di Rossi esultanza sfrenata, io esclamai "dai, dai, l'ho giá visto questo film" riferendomi alla partita pareggiata in rimonta col Milan. Al secondo gol non mi capacitavo di come fosse entrata e rimasi sinceramente stupefatto. Quando segnó Joaquin stavo ancora esultando quando girandomi vidi esplodere la Fiesole: D-E-L-I-R-I-O. Sollevai di peso il tipo accanto a me, facendomi male nella ressa, ma non avevo tempo di verificare le mie condizioni fisiche: tripletta di Pepito. E giú cori a non finire, ricordo le lacrime di Conte e gli insulti ai gobbi, ricordo un pene gonfiabile di dimensioni umane con sopra il parrucchino di Conte rivolto verso il formaggino. Quanto ho goduto..."