Entrò nelle case e nei cuori dei tifosi viola: ciao Raffaello, siamo tristi
Siamo tristi. Si piange perché a 97 anni ci ha lasciati Raffaello Paloscia. Ma il suo ricordo ci scalda il cuore. Raffaello è stato un gigante del giornalismo e dell’umiltà. Portatore sano nella vita di rara umanità. Chi scrive si sente orfano insieme a tanti altri ex giovani, alcune generazioni, che grazie al Maestro - ma lui non voleva assolutamente essere chiamato così - hanno imparato (quantomeno sperano) questo mestiere.
Gli davamo del lei e lui ribatteva subito dicendoti: “Dammi del tu, siamo colleghi”. Raffaello aveva la straordinaria dote di annullare la distanza in un mondo talvolta pieno di alterigia, in taluni casi nemmeno giustificata. Raffaello si inventò una seconda carriera nelle tv private toscane. Ci incontrammo ai tempi di Rete 37, emittente di riferimento per lo sport della Toscana. Lui che veniva da anni ruggenti e assoluto prestigio a La Nazione si scoprì forse inaspettatamente animale televisivo di grande qualità.
Impiegò pochissimo ad entrare nelle case e nei cuori dei tifosi. Anche a Lady Radio furono periodi bellissimi, lui collegato al telefono o presente in studio e le persone che gli ponevano domande e valutazioni sulla Fiorentina. Ci voleva bene Raffaello e noi ne volevamo a lui, tantissimo. Abbiamo continuato sempre ad amarlo. I suoi insegnamenti sono valori non negoziabili: correttezza, educazione, umiltà, rigore sulla notizia e schiena dritta.
Un mito vero, senza discussioni. Il decano dei giornalisti fiorentini e penna di fama nazionale. Se n’è andato alla vigilia di Fiorentina-Bologna, la sua partita con i suoi colori: rosso-blu-viola. Un abbraccio grandissimo alla sua bella famiglia e condoglianze.
Testata giornalistica Aut.Trib. Arezzo n. 2/07 del 30/01/2007
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