ECCO L'EMENDAMENTO SALVA-STADI: COSÌ COMMISSO SPERA
Come avevamo anticipato su Firenzeviola.it, è slittata di qualche ora la presentazione dell'emendamento salva-stadi promossa dal Partito Democratico che riguarda il Decreto Semplificazioni e che si interessa nella fattispecie la ristrutturazione degli impianti sportivi. Oggi, tuttavia, è arrivata l'ora X e poco fa la Senatrice Caterina Biti ha presentato l'emendamento che tante società sportive - la Fiorentina su tutte - attendevano da tempo e che potrebbe in caso di approvazione da parte dei Ministeri competenti spalancare le porte per il restyling dell'Artemio Franchi, con l'obiettivo di modernizzarlo tenendo ben presente la sostenibilità economico-finanziaria e gli standard internazionali. Di seguito il testo della parziale modifica del Decreto che FV vi svela in anteprima e che dovrà ovviamente adesso passare in esame prima di diventare legge:
"Dopo il comma 8 aggiungere il seguente:
"8-bis. All'articolo 62 del decreto-legge 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, dopo il comma 1 sono inseriti i seguenti commi:
«1-bis. Ai fini di prevenire il consumo di suolo e di incentivare l’ammodernamento o la ricostruzione degli impianti sportivi per garantirne l’adeguamento agli standard internazionali e la funzionalità in termini di sicurezza, salute e incolumità pubbliche, nonché della verifica del permanente interesse artistico, storico e culturale degli impianti sportivi risalenti a oltre settanta anni dalla data di entrata in vigore della presente legge, destinati ad accogliere competizioni a livello professionistico e dotati di più di cinquemila posti a sedere, gli indirizzi di carattere generale rimessi alla competenza del Ministero di cui all’articolo 12, comma 2, del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, hanno ad oggetto esclusivamente gli elementi architettonici essenziali per tramandare il valore testimoniale dell’opera. In sede di verifica il Ministero indica modalità e forme di ammodernamento di tali elementi, se presenti, mediante interventi di ristrutturazione o sostituzione edilizia volti alla migliore fruibilità dell’impianto sportivo. La verifica è completata dal Ministero entro il termine di novanta giorni dalla richiesta del proprietario o del concessionario dell’impianto sportivo, prorogabile una sola volta di ulteriori trenta giorni per la richiesta di documenti che non siano già in possesso della Sovrintendenza territorialmente competente e necessari all’istruttoria. Decorso tale termine senza che il Ministero abbia completato la verifica, il vincolo di tutela artistica, storica e culturale ricadente sull’impianto sportivo viene meno, e cessano gli effetti delle dichiarazioni di interesse culturale eventualmente già adottate ai sensi dell’articolo 13 del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42.
1-ter. Nei casi di cui al comma 1-bis, l’esigenza di preservare il valore testimoniale dell’impianto è considerata recessiva rispetto all’esigenza di garantire la funzionalità dell’impianto medesimo ai fini della sicurezza, della salute e della incolumità pubbliche, nonché dell’adeguamento agli standard internazionali e della sostenibilità economico – finanziaria dell’impianto.»