CONTRO LE MALEDIZIONI

Sarà Fiorentina-Torino a chiudere il campionato di serie A 2013/2014 per la squadra di Vincenzo Montella. Una stagione contrassegnata da molti alti e bassi, dai tanti infortuni, dalle polemiche arbitrali che non possono mai mancare, ma soprattutto dal ritorno in Europa della formazione gigliata dopo 3 anni di assenza. Ieri sera allo Juventus Stadium il cuore di molti fiorentini era senza dubbio rivolto verso Lisbona, dove Rui Costa e Nuno Gomes, due che a Firenze non verranno dimenticati, erano alla ricerca di una vittoria per sfatare il tabù legato a Bela Guttman, ex tecnico del Benfica ai tempi di Eusebio e vincitore con il club lusitano di ben due Coppe dei Campioni.
Da quel giorno in poi il club di Lisbona non ha vinto neanche un titolo europeo, forse proprio a causa della maledizione lanciata dal tecnico ungherese che dopo essersi laureato campione d'Europa chiese al suo presidente una sorta di adeguamento dell'ingaggio. La risposta fu negativa e il tecnico di dimise lanciando la sua maledizione alla società lusitana: niente più vittorie in Europa per un secolo. Sono trascorsi 52 anni da quel giorno e il Benfica ha perso ben 8 finali consecutive.
Niente a che vedere con la Fiorentina. Nessuna similitudine con Vincenzo Montella, visto che il club viola non ha certo vinto niente in campo europeo in questa stagione, ma anche a Firenze, nelle ultime settimane, l'aeroplanino ha fatto le sue richieste: la squadra dovrà essere migliorata perché altrimenti il suo futuro sulla panchina potrebbe diventare tutt'altro che scontato. Montella non lancerà nessuna maledizione alla Fiorentina, ma il rischio, in casa viola, è quello di chiudere un ciclo che in realtà è soltanto all'inizio. Quello stesso ciclo che si è riaperto soltanto due stagioni fa, dopo quello chiuso in malo modo con l'attuale commissario tecnico della nazionale italiana Cesare Prandelli. Dopo due anni di purgatorio Montella, con l'aiuto della dirigenza e della proprietà, è riuscito a riportare amore ed entusiasmo a Firenze e sarebbe un vero peccato non continuare il progetto che ha come scopo finale la vittoria di un trofeo che manca dal capoluogo toscano da tanto, troppo, tempo.
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