CENTROCAMPO, Prandelli ha trovato la chiave

11.11.2008 10:20 di  Matteo Magrini   vedi letture
CENTROCAMPO, Prandelli ha trovato la chiave
FirenzeViola.it

E' una questione vecchia quanto il calcio. Da quando esiste questo favoloso sport si discute su quanto sia fondamentale la zona centrale del campo: il centrocampo. Quante volte abbiamo sentito dire: "é lì che si vincono le partite"?. Non vogliamo metterci a discutere su quanto sia vera questa affermazione, anche se siamo convinti che abbia una buona dose di veridicità. Questo luogo comune calcistico ci serve da spunto per analizzare la situazione del centrocampo della Fiorentina.


Partiamo da un punto fermo: in mezzo al campo Cesare Prandelli vuole tre uomini. Un mediano basso e due interni o, per dirla con termini ultra-moderni, "mezzi". Nell'idea di calcio del tecnico di Orzinuovi, almeno negli ultimi due anni e mezzo, non si prescinde dai tre uomini in mediana, con l'aggiunta, soprattutto nelle ultime partite, di un vertice alto che va a costituire il famoso "rombo". Nelle ultime settimane però, Prandelli sembra aver definitivamente trovato il bandolo della matassa, dopo che per i primissimi mesi di questa stagione aveva dato l'impressione di essere alla ricerca dell'equilibrio e degli uomini giusti. Non è un caso se nelle uiltime apparizione, se si esclude l'orrenda debacle di Siena, la Fiorentina abbia sempre fornito ottime prestazioni.

 

Ormai sembrano essere stati fugati tutti i dubbi. Il centrocampo titolare della Fiorentina è quello composto da Felipe Melo, sempre più leader di questa squadra, con Kuzmanovic e Montolivo ai suoi lati. Inizialmente, invece, sembrava poter avere molto più spazio Sergio Almiron, giocatore fortemente voluto da Prandelli e che nelle prime uscite figurava spessissimo tra i titolari. Le sue difficoltà, poi, hanno convinto il "Mago di Orz" ha preferirgli Kuz. Proprio il serbo, dopo un inizio assolutamente difficile, sta tornando ad esprimersi su livelli importanti ed anzi, probabilmente con il Bayern e nel primo tempo con l'Atalanta, si è visto il miglior Kuzmanovic dal giorno del suo arrivo a Firenze. Su Felipe Melo, negli ultimi giorni, si è detto quasi tutto. Ormai il brasiliano è un leader indiscusso di questa squadra, si è impossessato del centrocampo viola con una personalità e con una convinzione sbalorditive, non ha mai smesso di credere nelle sue qualità e, supportato dalla fiducia di Prandelli, è arrivato a prendersi le chiavi della Fiorentina. Ormai apppare davvero un mediano completo: recupera palla, colpisce di testa, verticalizza il gioco, cambia passo palla al piede. Insomma, sinceramente, al "Franchi", non si vedeva un centrocampista così da tempo immerorabile.

 

C'è poi il "Magnifico", il talento di Caravaggio, il nuovo Gerard: Riccardo Montolivo, che anche contro l'Atalanta è risultato il meno positivo dei tre. Riccardo resta un mistero. Ci sono partite nelle quali mostra convinzione, cattiveria, cambio di passo, personalità. Altre, come quella di domenica, in cui gioca sempre allo stesso ritmo, non rischia mai il tocco difficile. Ci si aspettava, domenica, una prestazione decisamente diversa, soprattutto sul piano della cattiveria. Noi restiamo convinti che la Fiorentina non possa prescindere da Montolivo, perchè dopo Mutu è il giocatore di maggior talento, perchè è l'unico in grado di fare lanci di 40-50 metri, perchè ormai conosce alla perfezione gli schemi di Prandelli. Nelle ultime partite, se non altro, ha mostrato una crescente intesa con Felipe Melo, e si sono tornati a vedere quegli inserimenti centrali, tra le due linee avversarie, che spesso lo vedevano protagonista quando a servirlo era un maestro come Liverani. Ora che Melo ha imparato a verticalizzare, la Fiorentina ha un nuovo "flusso" di gioco, e Riccardo può davvero diventare l'uomo in più di questa squadra, andando, in fase offensiva, ad attaccare centralmente l'area di rigore avversaria.

 

Ci ha messo un po' di tempo, probabilmente più di quanto lui stesso pensasse, ma alla fine, e non c'erano dubbi, Cesare Prandelli ha trovato la chiave giusta del centrocampo gigliato, e la sua Fiorentina piano piano sta assumendo quell'identità che da tre anni a questa parte le ha permesso di essere tra le protagoniste del calcio italiano. In difesa la coppia centrale ormai non si tocca: Gamberini-Dainelli sono una garanzia, come due anni fa. In attacco tutto ruota attorno a Gilardino, con Mutu pronto, una volta abbandonato dalla sfortuna, ad andare a formare un coppia di attaccanti da primi della classe. Ora anche a centrocampo sono state spazzate via le incertezze, e la Fiorentina, non a caso, sembra decisamente più squadra rispetto a qualche settimana fa. Ora non resta che trovare continuità di risultati, di prestazioni, e poi Firenze potràò davvero sognare. Anche in Europa