CASTROVILLI E PULGAR: IL CENTROCAMPO FINALMENTE C’È
Finalmente tracce di un vero centrocampo nella prestigiosa vittoria di ieri sera della Fiorentina. Contro la Lazio si è in parte defilato dalla scena Jack Bonaventura, assumendo più che altro le vesti del faticatore, per lasciare spazio al ritorno in cattedra di due singoli che, per motivazioni ben differenti tra loro, hanno faticato negli scorsi mesi: da una parte Erick Pulgar, dall'altra Gaetano Castrovilli. Tutti e due si sono resi autori di un'ottima prestazione sabato sera, contribuendo in prima persona (appena dietro Vlahovic, certo) a condurre la Fiorentina verso tre punti importantissimi per la salvezza.
Il cileno ha messo d'accordo tutti: se è vero che un regista vero e proprio - un metronomo in senso stretto - nella rosa non c'è, lo è altrettanto che nessun altro come lui riesce a garantire, pur non eccellendo in nessuna delle due aree, equilibrio sia in fase d'interdizione che in quella di palleggio. Un'arma in più a suo favore sono i calci piazzati: una dimostrazione è arrivata anche sabato sera con il perfetto cross dalla bandierina sulla testa di Vlahovic. Non è una novità per Iachini averlo davanti alla difesa: anche nella passata stagione con lui il play era Pulgar. Ad aver inciso in negativo sulle sue prestazioni, e in tal senso qualcosa Prandelli aveva lasciato intendere tempo fa, potrebbe essere stato in maniera determinante (anche) il Covid.
Di Castrovilli qualcuno cominciava a temere la sparizione delle tracce. Anche nel caso del numero 10 c'è di mezzo un problema fisico, un acciacco che si porta dietro da qualche tempo e che ne condiziona in parte il rendimento. Dopo un inizio di stagione in grande spolvero, Castro si è un po' perso nelle pieghe delle difficoltà collettive, vivendo di fatto in un limbo di estrema discontinuità. Contro la Lazio anche, ma nelle fasi di picco ha raggiunto momenti di rara bellezza tecnica, si veda il tunnel con finezza nei pressi della bandierina o l'imbucata, aiutata da un rimpallo vincente, con cui ha aperto il corridoio per Biraghi che ha portato poi al gol dell'1-0. D'altronde se vuole impressionare il ct Mancini e convincerlo che sia lui uno dei due in più da portare con sé agli Europei (nel frattempo è già pre-convocato e vaccinato) non può prescindere da mettere in campo almeno altre tre prestazioni del genere. All'interno di un centrocampo, quello della Fiorentina, che forse per la prima volta in stagione (considerando anche il buon subentro finale di Amrabat) sembra poter contare davvero su tutti i suoi principali effettivi.