"ACCADDE OGGI..." Italia-Brasile 3-2 compie 30 anni
Entrare nella storia, è un privilegio riservato a pochi. Lo stesso vale per fatti, persone, avvenimenti... nello sport come nella vita di tutti i giorni. Nello specifico parliamo di calcio, di campionati del mondo: chi non ricorda Italia-Germania 4-3? Ci hanno fatto pure un film, i tedeschi ne hanno fatto una malattia. E chi non ricorda Italia-Brasile 3-2? La tripletta di Rossi, il gol annullato ad Antognoni, Zoff che al 90' fa il miracolo su Oscar? E poi il dramma della torcida verdeoro, il riciclaggio di biglietti tra brasiliani (sicuri di giocare la semifinale con la Polonia) e italiani, il presidente Pertini che prenota l'aereo per la finale? Era il 5 luglio 1982, ed oggi a distanza di 30 anni esatti, festeggiamo quella meravigliosa partita disputata allo stadio Sarrià di Barcellona.
DUE MONDI - Italia-Brasile è un incontro tra due culture, due scuole, due modi di vivere e intendere il gioco del calcio. Con pregi e difetti, due opposti che si attraggono. Come quel lunedì 5 luglio 1982, sotto una canicola di 40°. Italia-Brasile, per il calendario, era la terza partita del secondo turno eliminatorio gruppo C, dopo che azzurri e carioca avevano battuto l'Argentina campione del mondo. A posteriori Italia-Brasile fu la vera finale del Mundial spagnolo, una partita di rara intensità, di assoluta qualità tecnica, sospesa tra la concretezza italica e la sbruffoneria brasiliana. Alla fine vinse l'Italia, ma il Brasile meritò applausi e lacrime. Le formazioni che scesero in campo: Italia con Zoff, Gentile, Cabrini, Oriali, Collovati, Scirea, Conti, Tardelli, Rossi, Antognoni, Graziani. E' la formazione tipo, l'undici che salirà sul tetto del mondo. Due di quegl'undici sono giocatori della Fiorentina. Il Brasile risponde con Valdir Peres, Leandro, Junior, Toninho Cerezo, Oscar, Luisinho, Socrates, Falcao, Serginho, Zico, Eder. Il primo commento fu... "Come farà l'Italietta che ha pareggiato (soffrendo) 1-1 col Camerun a battere una squadra di fenomeni?" E invece... Si parte al 5' minuto: Conti piroetta a centrocampo, apre per Cabrini, cross a centro area e Rossi schiaccia di testa. Italia-Brasile 1-0. Al 12' la replica brasiliana: magia di Zico sulla trequarti di destra, verticalizzazione improvvisa per Socrates, il "dottore" entra in area e beffa Zoff sul primo palo. Italia-Brasile 1-1. L'inerzia della partita è a favore del Brasile al quale basta un pareggio per qualificarsi: i giocolieri verdeoro giochicchiano, si beano della loro bravura, fino al 25' quando Cerezo la passa centralmente, Rossi ne approfitta, avanza e fulmina per la seconda volta Valdir Peres. Italia-Brasile 2-1.
DENTRO O FUORI - Finisce il primo tempo e si capisce che le emozioni sono ancora giovani. La ripresa è un monologo brasiliano, i nostri ripartono in contropiede, Rossi fallisce il 3-1 facile, facile, mentre Falcao al 68' con una finta si beve l'intera difesa italiana e realizza il 2-2. La gioia sfrenata, smodata, quasi isterica dell'ottavo re di Roma si digerisce male, ma durerà poco. Si arriva quindi al momento decisivo: è il 74', angolo di Bruno Conti, respinge la difesa, svirgola Tardelli, palla a Rossi al limite dell'area piccola e sono tre. Italia-Brasile 3-2. Mancano 16 minuti più recupero, un'eternità. Si fa a tempo a scoprire che Zoff aveva 8 mani come la Dea Kalì, che l'arbitro israeliano Klein annulla un gol di Antognoni per fuorigioco inesistente (sarebbe stato il 4-2, la tranquillità...), che lo stesso Zoff estrae dal cilindro il nono braccio per agganciare sulla linea un colpo di testa di Oscar. E che dire di Eder che nei minuti di recupero scosta disperatamente i tabelloni pubblicitari per battere l'ultimo calcio d'angolo. Poi, finalmente, il triplice fischio finale che vuol dire... l'incubo è finito, Italia in semifinale, Italia favorita per vincere il titolo mondiale. Ricapitolando: Italia-Germania e poi Italia-Brasile, le partite della storia. Ed abbiamo vinto sempre noi, qualcosa vorrà pur dire...