"ACCADDE OGGI", 20 anni fa la follia di Vittorio...
Non sappiamo se, e quanto sarebbe durata la Fiorentina di Gigi Radice. Non sappiamo neppure se dietro quella scellerata decisione ci furono altri motivi, che niente avevano a che vedere con il calcio: si parlò di ripicche, tradimenti, vendette infantili... Quello di cui siamo certi è che solo la follia di Vittorio Cecchi Gori poteva far retrocedere gente come Batistuta, Effenberg, Laudrup, Baiano... O meglio, la follia di Vittorio unita ad una tresca arbitrale che se la gioca con Ovrebo ed i suoi compagni di merende. E tutto questo a distanza di 55 anni dall'ultima retrocessione.
IN PRINCIPIO FU PERRONE - Tutto ebbe inizio il 3 gennaio 1993, esattamente 20 anni fa. Fiorentina brillante, briosa, spumeggiante, sfacciatamente a trazione anteriore, magistralmente orchestrata da Gigi Radice. Gigi era alla sua seconda repubblica in maglia viola (la prima risaliva alla stagione 1973-74), e contrariamente alla tradizione che non vede di buon occhio i cavalli di ritorno, il remake procedeva spedito con i gigliati meritatamente al 2° posto dopo 13 giornate. Nel mezzo le imprese contro Juventus e Roma in casa, le goleade (sempre casalinghe) contro Ancona e Sampdoria, di contro qualche rovescio come il 3-7 interno contro il Milan. Ma tant'è... la squadra giocava e divertiva, e questo bastava ad un pubblico dal palato fine come quello di Firenze. Fino alla sosta invernale, particolarmente lunga quell'anno: dal 13 dicembre, data di un 1-1 esterno in quel di Parma, fino al 3 gennaio 1993. 20 giorni di niente nei quali Effenberg e compagni "svaccarono", ed i risultati non tardarono a farsi vedere. Al "Franchi" il 3 gennaio scendeva l'Atalanta di Marcello Lippi, squadra di buon livello che alla fine si piazzerà all'ottavo posto. Per il tecnico viareggino non erano ancora i tempi del famoso coro, ma di certo quel giorno qualcuno cominciò a nutrire dei dubbi sull'empatia tra il Paul Newman degli allenatori e la platea fiorentina. Comunque il pronostico era tutto dalla parte dei viola, chiamati a confermare una prima parte di stagione da far luccicare gli occhi. E invece... Fiorentina imballata, sfavorita dal terreno semi ghiacciato, sfortunata in un paio di occasioni nelle quali il risultato poteva girare. E con esso la recente storia viola. Al 53' l'episodio clou: Perrone scappa sul filo del fuorigioco lanciato da Rambaudi, affronta Mareggini in uscita disperata e lo beffa con un "lob" sapiente sotto la "Fiesole". Sullo stadio scende il gelo (e non solo in senso atmosferico) l'impressione è che proprio non sia giornata, che la squadra non sappia reagire... Mai impressione fu più vera. La Fiorentina prova una reazione, timida, sterile, fino al fischio finale del signor Stafoggia di Pesaro. L'Atalanta espugna Firenze e si scatena la rabbia di Vittorio Cecchi Gori.
CASUALITA' O CONGIURA? Facciamo un passo indietro: con quella sconfitta la Fiorentina scese al 6° posto, a due punti dalla zona europea, in una posizione comunque invidiabile. Ed allora perchè quella reazione scomposta, veemente, che portò all'esonero immediato di Radice con conseguente rottura (anzi, frantumazione) del giocattolo? Si disse che il tra il figlio di Radice (che allora militava nel Monza in serie C) e la moglie di Vittorio, la bellissima Rita Rusic, ci fosse un'amicizia sospetta. Si disse anche che lo stesso allenatore viola avesse scoperto "Vittorione" alle prese con qualcosa di equivoco, e lo avesse spifferato al padre Mario. Si disse, infine, che Vittorio fosse geloso del rapporto privilegiato che intercorreva tra il "patron" viola e lo stesso Radice, tanto da avergliela giurata alla prima occasione. Forse dicerie, forse mezze verità, il risultato fu che la squadra andò in confusione totale, ed il caos fu completato dall'ingaggio di Aldo Agroppi, tecnico oramai demotivato e sopratutto inviso al palazzo. Il resto lo fecero i fischi alla nazionale durante l'amichevole Italia-Messico, disputata a Firenze nel mese di marzo, e la contestazione al presidente federale Matarrese. Metteteci tutto e vedrete che si può andare in serie B anche con un fuoriclasse come Bati-gol. Due considerazioni finali: alla 30° giornata, come extrema ratio, la Fiorentina fu affidata alla coppia Chiarugi-Antognoni. Dispiace, e lo riteniamo quasi un affronto, che la retrocessione sia legata anche a due bandiere come loro. La seconda riguarda la congiura virtuale che fu messa in atto per far retrocedere la Fiorentina: arbitri, palazzo, le altre squadre del campionato (ricordate i pareggi del Brescia col Milan, piuttosto che il gol sbagliato a porta vuota da Carnevale nel Roma-Udinese dell'ultima giornata?) tutti concorsero ad affondare una squadra "antipatica" e detestata a livello nazionale. Il perchè ce lo chiediamo tutt'oggi (i fischi alla nazionale, certo, ma bastano per spiegare l'accaduto?) Sappiano che Firenze non ha dimenticato. Firenze non ha ancora perdonato.