A PIENI VOTI

23.03.2021 00:00 di  Tommaso Loreto  Twitter:    vedi letture
A PIENI VOTI
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© foto di Federico De Luca

Un aspetto, più di altri, verrà ricordato in positivo nel corso di una stagione così avara di gioie sportive, ed è certamente la costante ed evidente crescita di uno degli attaccanti più interessanti del panorama europeo. Complice la sconfitta, e il primo centro al Franchi di Ribery, la prova di Vlahovic al cospetto dell’idolo Ibrahimovic è quasi finita in secondo piano, certamente inserita all’interno di una prestazione tra le più convincenti dell’anno (almeno per la prima ora di gioco) ma pur sempre nascosta anche dalle solite pecche difensive che hanno consentito al Milan di portare a casa i tre punti.

Eppure nella sfida di domenica nella quale Dusan è rimasto a secco ci sono tutte le tracce del suo cammino, le variabili di uno sviluppo che tanti auspicavano ma che pochi - Prandelli escluso - avrebbero garantito. Così se nella prima fase del suo lavoro il tecnico ha pensato soprattutto a ricostruire l’autostima del giovane serbo consegnandogli la maglia da titolare senza discussioni, il passaggio successivo è stato quello dei movimenti, del gioco e perché no, pure della tecnica.

Così non c’è da stupirsi se anche domenica Vlahovic sia risultato fondamentale, magari meno appariscente rispetto a quando ha trovato la via del gol, ma ben oltre l’assenza ingiustificata dalla manovra che ne aveva contraddistinto l’inizio di stagione. Tanto che, alla fine, l’assist per il gol di Ribery diventa un nuovo inizio anche in termini di assistenza ai compagni. Ulteriore conferma di come la preparazione ai prossimi esami (di maturità e non) sia in costante ed esponenziale crescita.