A CESARE QUEL CHE È DI CESARE

23.12.2020 10:30 di  Mattia Verdorale  Twitter:    vedi letture
A CESARE QUEL CHE È DI CESARE
FirenzeViola.it
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Quando si dice leggere perfettamente la partita. Ci è riuscito Cesare Prandelli che, nella sfida più sentita della stagione per la Fiorentina, ha fatto un vero e proprio capolavoro. Nonostante le difficoltà delle ultime gare e di questo suo avvio, sembra che il tecnico stia riuscendo piano piano a cambiare la mentalità della squadra. Alla vigilia della partita, alla domanda su come si possa battere questa Juventus, rispose che ‘le grandi squadre si battono con attenzioni ai particolari, e quando ti concedono devi essere bravo, con sfacciataggine, a sfruttare queste occasioni’. Detto, fatto. Alla prima occasione la Fiorentina è passata in vantaggio. Cinica, sfacciata e determinata. Come voleva il mister. 

Il modo di interpretare le partite servendosi di una mentalità da provinciale’, è l’altro aspetto di cui il mister ha parlato e su cui con la Juve si è vista la sua mano. Un’interpretazione e una preparazione della gara sotto tutti i punti di vista, curata su ogni particolare: a partire dalla difesa a cinque che presuppone evidentemente una squadra sulla difensiva, ma allo stesso tempo che si è dimostrata sfrontata e pronta a colpire in contropiede ad ogni minima occasione. L’interpretazione è stata impeccabile, come altrettanto lo sono state alcune scelte. Borja nel mezzo a dare esperienza, geometrie, qualità, a dettare i tempi di gioco come solo lui sa fare (sostituito poi al momento giusto, dopo essere stato graziato dall’arbitro). È grazie anche a lui se la Fiorentina in alcuni momenti della gara è sembrata essere padrona del gioco con un buon possesso palla. La carta di Igor, nel tentativo, azzeccato, di dare solidità e fisicità in difesa contro un attacco importante come quello dei bianconeri.

Azzeccata anche la scelta di Caceres quinto a destra, in una posizione insolita, ma studiata, soprattutto per fronteggiare i cross dalla destra per Ronaldo, che solitamente, in queste circostanze, si stacca e va a colpire sul secondo palo. Scelta che l’uruguaiano ha ripagato con una prestazione superlativa condita anche dal gol che chiude i conti. Tutto studiato nei minimi dettagli, tra ricorsi e corsi storici. Prandelli trova la prima vittoria in Serie A da quando è iniziata questa sua seconda avventura sulla panchina viola proprio contro la Juve, stesso avversario di quella che era stata la sua ultima vittoria in campionato, prima di ieri. I viola tornano a vincere a Torino in campionato dopo ben 12 anni dall’ultimo successo datato 2008 quando in panchina c’era proprio il tecnico di Orzinuovi. Una gara che come ha detto anche lo stesso direttore sportivo Daniele Pradè ‘rimane nella storia di un club’. Che altro aggiungere...se non ‘date a Cesare quel che è di Cesare'.