25 ANNI FA LA SCHITARRATA DI BATI. CON IL RE LEONE OK ANCHE IL CROSS DA TREQUARTI
Chissà cosa penserà Gabriel Batistuta della questione stadio. Un'idea se la sarà fatta in questi anni e anche negli ultimi giorni in cui è stato a Firenze. E di sicuro le sue parole non sarebbero banali, perché lo 0-0 non gli piaceva neanche quando giocava. Oggi però è un giorno speciale, proprio nel segno del più grande cannoniere della storia della Fiorentina. E' un giorno legato a ricordi dolci ma che fanno anche accapponare la pelle. E che ci allontanano dalle polemiche di queste ore sullo stadio. Venticinque anni fa esatti, il 13 dicembre 1998, il Franchi era una autentica bolgia, in notturna si giocava la sfida contro la Juventus. La squadra viola allenata da Giovanni Trapattoni stava volando in campionato e - quella era la tredicesima di campionato - sarebbe poi diventata campione d'inverno. Qualità altissima in campo, perché con i gigliati giocavano tra gli altri Toldo, Heinrich, Rui Costa, Edmundo e appunto Bati. Il gol vittoria che mandò in estasi il Franchi arrivò al tredicesimo del secondo tempo su un cross di Lulù Oliveira per la testa del Re Leone.
Curioso come quel lancio per l'argentino arrivò dalla trequarti, dalla fascia sinistra. In questi mesi, parlando della Fiorentina, si sottolinea spesso la necessità della squadra di Italiano di ridurre la tendenza a crossare dalla trequarti provando ad arrivare sulla linea di fondo per rendere più pericolosi gli attacchi e più invitanti i palloni per la punta. Ma evidentemente il discorso è sempre il solito: fermo restando che Batistuta è inarrivabile per la maggior parte degli attaccanti, in generale contano la qualità e la malizia dei centravanti, capaci di trasformare in gol anche le palle apparentemente più complicate. E il Re Leone in quel caso fu lesto e scaltro a passare alla spalle di Tudor (comunque ingenuo in quella circostanza). Fulvio Collovati, che commentava la partita per Tele+, durante la telecronaca di Massimo Marianella, rimase estasiato dal gol di Bati. "Diamogli il pallone d'oro", disse al termine di una disamina sui candidati a questo prestigioso trofeo.
L'esultanza di Bati con la sua "schitarrata" resta nella memoria di tutti ma riguardando le immagini e gli abbracci all'argentino colpisce la gioia di Moreno Torricelli, fino all'anno prima juventino (per sei stagioni) e accolto a Firenze con grande scetticismo. Gli occhi quasi spiritati, fuori dalla orbite e la sensazione che qualcosa di molto grande quella Fiorentina poteva davvero fare. Come è andata a finire lo sappiamo tutti, con quell'infortunio di Bati contro il Milan e la contemporanea incredibile partenza di Edmundo per il carnevale di Rio. Emozioni troncate a metà ma che Firenze spera di rivivere a breve con un finale diverso.