23 ANNI E 188 GIORNI. L'ORO VIOLA OLTRE IL VAR
La Fiorentina non perdeva un match d'esordio in casa in serie A dal settembre 2006 contro l'Inter. Pazienza, viene da dire. Se si considera soprattutto le modalità e le circostanze con cui è maturato il risultato del Franchi, stavolta la statistica può anche essere messa in secondo piano. Perché se è vero che la valutazione complessiva del ko contro il Napoli non può prescindere da un vizio basato sui tanti (troppi) episodi arbitrali controversi, dall'altra parte c'è il risvolto positivo di una serata che - bene sottolinearlo - pur non portando punti, ha comunque dato delle indicazioni precise su determinati elementi. Con eventuali risvolti di mercato annessi.
"Stanotte non ho dormito molto ed ho anche riguardato la partita. La squadra ha fatto molto bene secondo me". Le parole di Rocco Commisso, intercettato nelle ultime ore da Firenzeviola.it (LEGGI QUI), racchiudono un po' tutto: il rammarico per una sconfitta arrivata nonostante una prestazione più che convincente. Tralasciando infatti solo per un attimo la follia arbitrale, le troppe incertezze difensive della Fiorentina e la paradossale simulazione di Mertens (che di diritto si è presa i titoli principali), balzano agli occhi - tra le altre - le prove di due tra i giocatori più attesi dell'anticipo: Castrovilli e Pulgar.
L'esame all'esordio non era tra i più semplici, anzi. Da una parte un centrocampo rinnovato in toto (Pulgar, Badelj, Castrovilli), per la prima volta dall'inizio in gare ufficiali. Dall'altro uno dei reparti più collaudati (e di livello) di tutta la serie A. Insomma, che l'esito di Fiorentina-Napoli sarebbe passato molto dal centrocampo, era cosa risaputa. E i risultati, al di là della sconfitta, sono stati incoraggianti. Castrovilli, ad esempio, ha mostrato corsa e gamba ben oltre le previsioni, considerando anche la delicata zona ricoperta in cui servivano allo stesso tempo coperture e inserimenti. Un gioiellino home made, tutto fatto in casa, che già può iscriversi alle nomination come sorpresa dell'anno.
Compagno di reparto per l'occasione (ma non sarà sicuramente l'ultima), Erick Pulgar è riuscito a fornire nella stessa gara gol e assist (è la prima volta in A) e un'ottima dose di intensità. Perfettibile l'intesa con Badelj, ma il cileno dopo questi primi 90' di campionato si dimostra già un acquisto azzeccato. Oltre ad un tiratore formidabile: detto delle punizioni, il tiro dal dischetto che ha sbloccato la gara (dati alla mano, il rigore più veloce segnato dalla Fiorentina in serie A da quello di Ilicic del dicembre 2015 contro la Juventus, in quel caso al 3'), è il sesto realizzato dei sette rigori calciati in A, tutti da marzo 2019 in poi.
Badelj, Pulgar, Castrovilli. Poi Benassi e uno Zurkowski ancora tutto da scoprire. Novità che già sono conferme. E che - probabilmente - hanno anche fatto rivedere le priorità della società sul mercato, se è vero che i prossimi colpi (gli ultimi) riguarderanno più che altro attacco e difesa.
Nota a margine. In un assetto ancora in via di definizione, presto verrà inserito a pieno regime anche Franck Ribery. Il quale, assieme agli acquisti degli ultimi giorni, andrà a completare un gruppo costruito per il presente ma già proiettato nel futuro. La Fiorentina, contro il Napoli, ha infatti schierato un 11 iniziale con un età media di 23 anni e 188 giorni. La più giovane in un match di serie A per i viola - lo dicono i numeri - da oltre venti stagioni. L'aria, insomma, è proprio cambiata del tutto. VAR o non VAR.