ZAURI, La grinta del guerriero dall'assist vincente

18.09.2008 07:09 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: La Nazione
ZAURI, La grinta del guerriero dall'assist vincente
FirenzeViola.it

Luciano Zauri, forse, quell’assist preciso e perfetto se l’era studiato per benino mille volte. In allenamento. Mai però avrebbe immaginato che quel suo tocco sarebbe diventato un tocco speciale proprio nella partita del debutto viola in Champions League. «Gioco alto, noi esterni dobbiamo giocare sempre alti», aveva spiegato subito dopo il ko di Napoli. E in quel giocare alto, come optional, Zauri ha anche e soprattutto il compito di rifornire di palloni le punte della Fiorentina. E nel gesto tecnico di ieri sera, sovrapposizione con Almiron, galoppata a tagliare la linea di centrocampo e cross preciso per Gilardino, l’ex Lazio ha fatto vedere tutto quello che di buono gli chiede di fare Prandelli.



CERTO, il mercoledì di Champions di Zauri non è stato una passeggiata, perché sulla sua corsia ha dovuto incrociare il terribile Benzema, il leader del Lione è sempre un brutto cliente. Spinge, si dimena, si crea spazi incredibili e quando c’è da picchiare non si tira indietro. Zauri aveva cominciato con una comprensibile tensione psicologica, da «rompere» il più in fretta possibile. Come? La risposta è arrivata quando il cronometro di Lione segnava il minuto numero 11: l’esterno che deve stare alto che più alto non si può ha imboccato Gilardino con un pallone che ha dato un sapore forte alla notte internazionale della Fiorentina. Fatto questo, Zauri si è rimesso a fare il suo non facile compito di frenare la spavalderia di Benzema. Ma quanta fatica. E quante rincorse per evitare che il francese si presentasse a tu per tu con Frey. Due volte Zauri ha perso l’avversario, in altri due casi, anche se con il fiatone, è riuscito a intercettarlo con forza. Nella ripresa i lavori forzati per il difensore dall’assist vincente sono ricominciati. Il Lione ha ripreso a fare paura, ma la tensione e la grinta erano ancora dosate nel modo giusto. Fino all’episodio del decisivo, contestato 1-2 dell’Olympique, gol segnato proprio mentre Zauri era a terra in area, con l’arbitro che ha lasciato correre invece di fermare il gioco. Ma la notte francese per Zauri rimane da numero uno.