SPALLETTI, Scrive lettera aperta ai tifosi

13.10.2007 15:32 di  Redazione FV   vedi letture
Fonte: Repubblica.it

"Stavolta la partita la voglio giocare anche sugli spalti. E' una gara difficile contro la violenza, un avversario che non molla mai e per vincere ho bisogno di voi, tifosi e sportivi di Roma e Napoli. Torna finalmente dopo anni una classica del nostro campionato. Anche se in forma limitata dalla decisione dell'osservatorio (niente Olimpico per i sostenitori partenopei ndr) è un incontro che abbraccia le due tifoserie più appassionate del centro-sud, che troppo spesso si sono viste associate a fatti di cronaca nera". Con questa lettera aperta rivolta ai tifosi, l'allenatore della Roma Luciano Spalletti ha voluto scendere in campo nella lotta a una delle piaghe che da sempre danneggia il mondo del calcio, mandando così un forte messaggio ai supporters delle due fazioni, in passato protagoniste di violenti scontri.

"E' l'occasione giusta per svegliarsi da questo torpore - continua l'allenatore giallorosso - che non ci fa più indignare di un accoltellamento, che spinge il governo a introdurre legittime misure restrittive che niente dovrebbero avere a che fare con uno spettacolo. Non voglio abituarmi a considerare "normale" la presenza di polizia in assetto da guerra allo stadio. Non voglio abituarmi a considerare "normale" l'assenza dei bambini allo stadio, tenuti lontani da gabbie di protezione come fossimo allo zoo".

"Non voglio abituarmi a considerare "normali" i percorsi protetti per raggiungere lo stadio senza essere aggrediti o lasciare la macchina con la speranza di non ritrovarla danneggiata. Chi non vive, come me, la realtà dello spogliatoio, poi, forse non immagina che anche tutti noi della squadra, ogni volta, dobbiamo preoccuparci di sapere dove sono sistemati mogli, bambini e amici, e quale percorso debbano fare per raggiungerci".

"Pensieri che tolgono energie psicofisiche alla prestazione. Invece tutti dobbiamo partecipare alla festa che ogni domenica si rinnova e ci accomuna, anche nella rivalità, nell'ironia, nello sfottò che di questo sport devono rimanere il sale".

Noi i coltelli non li vogliamo: servono a tavola, ma non sono di alcuna utilità per andare allo stadio. Ragazzi, è la nostra occasione. Le vittorie sportive si costruiscono dall'alto delle gradinate sino al centro del campo, lo stesso deve essere per questa partita".

"Per questo e per il rispetto che tutti noi dobbiamo avere di noi stessi, ho pensato che fossimo davanti all'occasione giusta per avviare, tutti insieme, un percorso che porti all'eliminazione di ogni divisione, barriera, ideale o materiale. E senza di voi questo non è possibile...".