SAPONARA, Del mister apprezzo l'onestà. DV9...

16.11.2021 11:05 di  Redazione FV  Twitter:    vedi letture
SAPONARA, Del mister apprezzo l'onestà. DV9...
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Il centrocampista viola, Riccardo Saponara, ha rilasciato un'intervista ai canali ufficiali del club: “Il professore del calcio? E' Vlahovic che ha inventato queste espressioni e si diverte a chiamarmi in vari modi. Io ho un carattere modesto, anche se l’appellativo “artista” me l’hanno dato spesso e in effetti nella mia carriera ho tirato fuori delle belle giocate, che quest’anno vorrei fare con più continuità per divertirmi dando un contributo a questa squadra”.

Che cosa l’accomuna a Vincenzo Italiano?
“Abbiamo entrambi un carattere che ha come passione di vita il calcio, lo viviamo ventiquattro ore su ventiquattro come una ragione di vita. Abbiamo legato in maniera forte fin da subito a La Spezia, raggiungendo risultati importanti con uno scambio di opinioni sempre sincero. Qua a Firenze ci siamo ritrovati con grande piacere, è un allenatore che ha tantissimo da dare sia calcisticamente che umanamente”.

Cosa le chiede dal punto di vista tattico? Sabato c’è il Milan...
“Il mio passato rossonero mi fa vivere questa partita con ancora più emozione. Kakà era il mio idolo e facevo le trasferte con mio papà da tifoso milanista. Il mister mi chiede continuità e ho sempre apprezzato la sua sincerità, anche quando rimanevo in panchina. La squadra ha immagazzinato tutto quello che il tecnico le sta chiedendo, siamo in una fase di crescita normale e abbiamo iniziato col piede giusto. C’è ancora tanto da fare, ma la squadra è forte e dobbiamo richiedere di più da noi stessi”.

Firenze ormai è la sua seconda casa?
“Sì, a tutti gli effetti. Ho preso una casa nel cuore della città, che è entrata nel mio, di cuore, fin da subito. Ci sono stati alti e bassi, ma questo ha reso il tutto ancora più intenso. I momenti più difficili mi hanno fatto crescere”.

“Sarai fiero di me”, scrisse nella lettera dedicata a Davide Astori.
“Ogni volta che se ne parla mi vengono i brividi, perché il ricordo è vivissimo. Però oggi è un ricordo bello, positivo, una fotografia che ogni ragazzo che ha vissuto questa esperienza si porta dietro ormai con gioia, perché Davide aveva grandissimo umanità, colorava le giornate. Ti insegnava a vivere con spensieratezza. Mi ha aiutato a crescere”.

Lei è un giocatore con la valigia in mano?
“Sì, ho girato anche un po’ troppo, significa che non sono riuscito a stabilirmi in una società facendo le mie migliori prestazioni… Ma questo mi ha consentito di vivere tante esperienze, anche se mia mamma mi prende sempre in giro perché ormai la mia casa è diventata la mia macchina!”.