LUKAKU, Tornerei all'Inter. Mai a Milan o Juventus
Romelu Lukaku, attaccante del Chelsea, ha concesso una lunga intervista a Sky Sport in cui è tornato sul suo addio estivo all'Inter: "Quello che è successo non doveva accadere in quel modo. Il modo in cui ho lasciato l'Inter, come l'ho comunicato ai tifosi, questo mi ha dato fastidio. Non era forse il momento giusto. Ho sempre detto che ho l'Inter nel cuore, tornerò a giocare lì, lo spero davvero. Sono innamorato dell'Italia, e questo è il momento di raccontare cos'è davvero successo, senza parlare male delle persone coinvolte. Voglio scusarmi enormemente con i tifosi dell’Inter. Penso di aver sbagliato: il modo in cui me ne sono andato doveva essere gestito in modo diverso. Avrei dovuto parlare prima con voi perché le cose che voi avete fatto per me, per la mia famiglia, per mia madre, per mio figlio rimarranno per sempre nella mia vita. Spero davvero con tutto il mio cuore di poter tornare un giorno all’Inter e non alla fine della mia carriera. Vorrei tornare quando sarò ancora ad alti livelli per provare a vincere ancora di più con la maglia nerazzurra. Sono innamorato dell’Italia".
Prosegue Lukaku: "Dopo il primo anno all'Inter rifiutai un'offerta del Manchester City, più alta di quello che percepisco oggi dal Chelsea. Non volevo andarmene, non era il momento: era il primo anno e non volevo lasciare l'Inter, volevo fare qualcosa di bello, perché l'Inter ha salvato la mia carriera ad un certo punto. Allo United ero in un tunnel, stavo male. Fui un grande investimento per l'Inter, ma abbiamo fatto grandi cose insieme". Quindi Big Rom parla di quelli che potevano essere i suoi sogni prima che il Chelsea decidesse di fare irruzione ad agosto: "Nel calcio ci sono tre squadre che sono al top assoluto: Barcellona, Real Madrid e Bayern Monaco. Dico la verità, pensavo di fare la mia storia con l'Inter per poi trasferirmi in uno di questi tre club, se ci fosse stata la possibilità".
Ripensa mai ai nerazzurri?
"Penso sempre a Milano. I migliori momenti nella mia carriera da professionista li ho vissuti lì: devo ringraziare i miei compagni, che dal primo giorno sono stati a mia disposizione. Ringrazio anche lo staff di Conte e quello di Inzaghi, così come i dirigenti. I tifosi dell'Inter sono i migliori del mondo".
Perché allora è finita?
"Da piccolo tifavo il Chelsea, era la mia squadra del cuore. Ci sono delle immagini della mia gita con la scuola a Stamford Bridge. La prima esperienza non andò bene, ma nella mia testa avevo sempre quella sfida. Io sono fatto così: cerco sempre di affrontare le difficoltà. Non so perché, ma è sempre stato così".
Andrebbe a Milan o Inter?
"Mai, mai".
Prima dell'Inter c'era stato qualcosa con la Juventus?
"Ci avevano provato, sì. Ma quando seppi che Conte sarebbe diventato l'allenatore dell'Inter... Mi arrabbiai un po' con il mio procuratore: sapeva che non volevo parlare con la Juve, perché in Italia c'è solo l'Inter per me, è sempre stato così. Ho parlato anche con loro perché non avevo ancora ricevuto l'offerta dell'Inter, ma quando ho saputo che Conte sarebbe diventato l'allenatore dell'Inter ho aspettato fino alla fine. È chiaro che in futuro, dovessi tornare in Italia, andrei all'Inter. Oppure tornerei all'Anderlecht".