Luis Enrique a 55 anni un fisico bestiale: in Francia è "nonno iperattivo"

(ANSA) - ROMA, 17 OTT - Escursionismo a piedi nudi, trail running e tanto ciclismo. Per stare in panchina non servirebbe tanto, eppure Luis Enrique a 55 anni si allena come un atleta professionista: il tecnico del Psg, classe '70, è sempre sotto i riflettori e suscita ammirazione non solo per i risultati della sua squadra che ha guidato in alto fino alla conquista della Champions League, ma anche per la condizione fisica. In Francia da quando è arrivato ad allenare i parigini nel 2023, i tifosi sono rimasti impressionati dal "rapporto quasi ossessivo con il suo corpo". I ritmi e i carichi di lavoro sono quelli di uno sportivo di alto livello: L'Equipe lo definisce "nonno iperattivo", come i giocatori della squadra fa massaggi e trattamenti dai fisioterapisti del club e frequenta regolarmente la palestra. "Quando arriva in ritardo, sappiamo tutti che probabilmente è in palestra o con i fisioterapisti" dicono dal Psg. Una caduta in bicicletta (la grande passione anche quando nelle pause vola a Barcellona e si concede lunghe passeggiate) a settembre gli ha causato la frattura della clavicola: uno stop forzato che lo ha costretto naturalmente a ridurre i carichi di lavoro. "Non posso allenarmi come un atleta perché ho 55 anni; sono più un nonno che un professionista di alto livello - dice ironico Luis Enrique -.
Ma resto uno molto attivo, mi piace fare sport ed è importante per me come persona". Dopo essersi fatto notare per l'assenza in panchina durante le gare casalinghe che ha preferito seguire per un tempo dalla tribuna, l'asturiano si è mostrato con muscoli da campione: frutto anche di un regime alimentare che i francesi definiscono ancora una volta quasi "ossessivo". La sua dieta è attentamente pianificata: inizia ogni giornata con un caffè accuratamente selezionato, che condivide con i suoi assistenti, e prosegue con pasti equilibrati ricchi di verdure e prodotti naturali. Nonostante la sua ferrea disciplina, Luis Enrique si concede anche qualche piccolo piacere: dopo le partite esce raramente, ma quando lo fa, sceglie ristoranti nella sua zona preferita, a ovest di Parigi. "Unico vizio" dicono i suoi fedelissimi, una buona bottiglia di vino. (ANSA).
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