Lo strano caso del signor Guidolin con Biso e Morrone
IL FAIR PLAY è come il coraggio: se uno non ce l'ha, non se lo può dare. La regola vale per due personaggi al centro dell'attenzione: Silvio Berlusconi e Francesco Guidolin. Il primo ha fair play. Il secondo, purtroppo, non sa che cosa sia. Dopo essere stato sconfitto nel derby, il presidente del Milan è sceso nello spogliatoio dell'Inter, ha stretto la mano a Mancini e ai suoi giocatori e si è complimentato per il loro successo. Dopo avere incassato il gol di Mutu, Guidolin ha dato in escandescenze, ha incredibilmente attaccato Prandelli e, non pago, a fine partita ha offeso il tecnico della Fiorentina dicendogli che non è un uomo e che, se la sua squadra dovesse segnare mentre un avversario è ko, egli ordinerebbe ai propri giocatori di mandare subito in gol i rivali. Bravo. Peccato che il 20 settembre 2006, Palermo-Catania 5-3, nonostante il catanese Biso fosse a terra, Amauri avesse comunque realizzato il gol del 4-2. Peccato che il 9 dicembre 2006, Palermo-Livorno 3-0, una delle tre reti rosanero fosse stata segnata pur con il livornese Morrone infortunato e in campo. «Sono cose che succedono», commentò Guidolin. Arrigoni non andò a sbraitargli addosso, puntandogli il dito contro il viso. Arrigoni si comportò da signore.
PECCATO CHE IERI l'infortunato Guana abbia regolarmente giocato tutta la partita. Peccato che Mutu non potesse accorgersi di Guana a terra, preso com'era a continuare l'azione. Peccato che questo episodio abbia relegato in second'ordine la bella partita fra due squadre che sanno giocare al calcio. Nutriamo ammirazione per l'ottima stagione del Palermo e proviamo stima nei confronti dell'allenatore Guidolin che a Palermo sta lavorando molto bene. Nonostante i 7 punti racimolati nelle ultime 8 partite. Nonostante le frizioni con il presidente Zamparini che capisce di calcio (l'ultimo colpo è Cavani) nella stessa misura in cui non va d'accordo con i propri tecnici. Ma Guidolin ha sbroccato e non doveva farlo proprio in un momento come questo, in cui a tutti i protagonisti del calcio si chiede misura e moderazione.
NÉ MISURA né moderazione ha usato il rosanero e complimenti a Prandelli per avere mantenuto una calma ammirevole mentre il collega perdeva le staffe. E poi, che cosa c'entrava Prandelli? Perché prendersela gratuitamente con un galantuomo che dello stile e della sportività è un simbolo? Per non parlare dello stesso Zamparini il quale ha affermato: «Conoscendo Mutu, so che ha visto quello che è successo e si è comportato da buon romeno: se n'è sbattuto le scatole». Con tanti saluti all'eleganza e alla lotta ai pregiudizi di ogni ordine e grado. E poi ci lamentiamo se questo è il campionato più bullo del mondo.