L'ad De Siervo: "Pezzotto problema culturale, coinvolti anche politici e notai"

L'ad De Siervo: "Pezzotto problema culturale, coinvolti anche politici e notai"FirenzeViola.it
Ieri alle 20:00News
di Redazione FV

Al Festival del calcio a Parma si è toccato anche il tema della pirateria che riduce le risorse delle pay tv al calcio, a lanciare l'allarme e tracciare un bilancio è l'ad della Lega Luigi De Siervo: "Se non riusciamo a sconfiggere questo fenomeno difficilmente riusciremo ad avere risorse per sostenere il nostro sistema, basato sia su ricavi da stadio sia su ricavi da Pay Tv" le parole del dirigente come raccolte da Tuttomercatoweb.

Qual è la situazione al momento? "Noi siamo il Paese peggiore del mondo, per quanto riguarda l’accesso alla pirateria. Abbiamo questo triste primato, ma siamo anche il Paese che ha reagito meglio: siamo stati il primo Paese al mondo a dotarsi di una legge che ha fornito gli strumenti corretti alle autorità. Siamo passati anche allo step successivo: finalmente, la Guardia di Finanza è stata capace, grazie a una serie di inchieste, di cui la più importante a Lecce, di individuare un numero superiore alle 5mila persone, convocate in caserma. Alla seconda violazione, ed è bene ricordare che la traccia digitale resta indelebile, arriva un cartellino rosso e la multa sale a 5mila euro. Se poi la persona è così stupida da pensare di poter fare dei soldi, mettendosi a fare il reseller, compie un reato penale e verrà perseguito".

Chi riguarda l'inchiesta? "In questa operazione sono state coinvolte alcune centinaia di persone appartenenti alle istituzioni. Politici, notai, e via dicendo: dimostra che è un problema culturale e trasversale. Quante volte nelle nostre chat arrivano rassegne stampa? Questo viene fatto in danno anche ai giornalisti, che regalano a tutti i propri pezzi dimenticando che il pezzo è pagato dall’editore che li stipendia. Io l’anno scorso ho avuto un attacco personale sulla prima pagina de la Repubblica. È evidente che sia un problema globale, che non riguarda solo il calcio italiano: è un fenomeno che rischia di travolgere tutto e tutti. Il prossimo orizzonte è convincere le grandi big tech americane, che hanno in mano gli strumenti a cui accediamo a questi contenuti, che la festa è finita"