Fiorentina, la strada per rialzarsi: Vanoli riparte da certezze e mentalità

Fiorentina, la strada per rialzarsi: Vanoli riparte da certezze e mentalitàFirenzeViola.it
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Ieri alle 22:20News
di Redazione FV

Quello che nelle intenzioni avrebbe dovuto essere il campionato della maturità per la Fiorentina, ha invece messo a nudo fragilità inattese: un attacco costantemente sterile, disattenzioni che pesano come macigni e una squadra che ha smarrito progressivamente sicurezza e identità. Il risultato è stato un brusco cambio di atmosfera: dall’ottimismo estivo si è passati a un autunno di timori e riflessioni profonde, aggravato da una classifica che racconta più di qualsiasi analisi tecnica.

Il Franchi, però, proverà a dare una spinta decisiva. Per il sold out mancano pochissimi tagliandi e Firenze ha già fatto capire che non ha intenzione di voltare le spalle ai propri giocatori. Il sostegno non mancherà, ma a risultare determinante dovrà essere il cambio di mentalità interno alla squadra. Non è il modulo a risolvere i problemi, insiste Vanoli: ciò che serve è un approccio diverso, più feroce e continuo. Troppi black-out, troppi minuti regalati e troppi finali gestiti male hanno segnato la stagione fin qui. E in una gara come quella contro la Juventus, dove la motivazione dovrebbe essere naturale, non ci sarà spazio per altri cali.

Lo zoccolo duro: i pilastri per la ripartenza
In questa fase complicata, Vanoli deve costruire certezze partendo dalle basi. Rivoluzioni immediate non sono né possibili né produttive: il gruppo avrà bisogno di appoggiarsi ai suoi giocatori più esperti e carismatici, a quelli da cui ripartire per ritrovare compattezza e fiducia. Ritrovare solidità al centro della difesa è una priorità assoluta, così come restituire ordine a un centrocampo che troppo spesso ha faticato a fare da filtro e da guida. In questo senso servirà un contributo più continuo da parte di Mandragora e una rinascita, soprattutto mentale, di chi finora ha reso al di sotto delle aspettative.

E qui si inserisce il riposizionamento di Simon Sohm, forse il simbolo più evidente della distanza tra attese e realtà. Acquistato per diventare il frangiflutti della mediana, si è rivelato un centrocampista diverso, più votato alla progressione che al recupero palla. Vanoli, però, sembra credere nelle sue potenzialità ed è pronto a offrirgli una nuova opportunità in un reparto dove la concorrenza è forte e affollata. Accanto all’esperienza di Mandragora e alla qualità di Nicolussi Caviglia, lo svizzero dovrà dimostrare di poter essere un elemento utile in un sistema che richiede ordine e disciplina.
Un compito complesso ma non impossibile, come sottolineano anche i pronostici sulla Serie A, che individuano nella Fiorentina una delle squadre con il maggior potenziale di crescita nella seconda parte della stagione, a patto di ritrovare compattezza e lucidità sotto porta.

Kean per trascinare l’attacco: la prima scommessa della nuova gestione
Davanti, il punto di svolta non può che essere Moise Kean. L’attaccante è tornato in gruppo dopo il problema alla tibia e scalpita per guidare una squadra che ha un disperato bisogno di ritrovare gol e certezze. La sua presenza, unita alla sua fisicità, dà alla Fiorentina un riferimento fondamentale, soprattutto in una partita simbolica come quella con la Juventus, la sua ex squadra. Vanoli sembra orientato a puntare ancora sul 3-5-1-1, con Kean terminale centrale e con un atteggiamento più prudente, basato su compattezza e ripartenze rapide. È un’impostazione che richiama il modello visto con Palladino: baricentro più basso, blocco stretto in 25 metri, aggressività nelle transizioni.

Accanto al numero 9, il tecnico sta valutando come distribuire responsabilità e compiti. La presenza di Gudmundsson alle spalle della punta offre imprevedibilità e intensità, caratteristiche che il nuovo allenatore considera decisive per una squadra chiamata a lottare per la salvezza. Per l’islandese, già a quota quattro gol, è arrivato il momento di fare un ulteriore salto: dopo aver segnato alla Juventus lo scorso anno, ora vuole ripetersi da protagonista, consapevole che i movimenti richiesti da Vanoli saranno la chiave per guadagnarsi continuità.

L’energia del cambiamento
Il nuovo ciclo tecnico porta con sé non solo nuove idee tattiche ma anche una revisione delle gerarchie. Vanoli ha ribadito fin dal primo giorno che intende osservare tutti, anche chi ha deluso, perché in un gruppo in difficoltà ogni energia può diventare preziosa. È il caso di Dodò, chiamato a ritrovare concentrazione e continuità, o di Gosens, ancora in dubbio ma potenzialmente decisivo quando tornerà al top. È anche il momento dei giovani: Comuzzo scalpita, Fazzini vuole continuità, e Ndour cerca spazio e responsabilità.

Particolare attenzione è riservata alla questione della fascia: Luca Ranieri continuerà a essere il capitano, con Vanoli che lo ha difeso e stimolato in conferenza stampa usando un equilibrio perfetto tra bastone e carota. Il tecnico vuole una squadra che incarni lo spirito del suo numero 6: aggressività, carattere e leadership, senza però scivolare in comportamenti controproducenti come accaduto nelle ultime settimane. Serve trasformare l’impeto in ordine, la rabbia in determinazione.

Continuità sul modulo e nuove scelte da valutare
Contro la Juventus si andrà avanti con il 3-5-1-1, scelta di buon senso in un momento in cui stravolgere l’impianto tattico sarebbe rischioso. Restano diversi ballottaggi aperti: Gosens, ancora out, potrebbe lasciare spazio a Fortini; in difesa Viti e Comuzzo insidiano Mari e Pongracic; a centrocampo il dubbio principale è tra Sohm e Ndour. Davanti, invece, Kean e Gudmundsson rappresentano la coppia più credibile per dare peso e qualità alla manovra offensiva.

L’ambiente, intanto, prova a stringersi attorno alla squadra. Firenze sa che la strada è ripida, ma anche che solo un gruppo compatto, determinato e convinto potrà tirarsi fuori dal fondo della classifica. Vanoli ha iniziato a gettare le basi. Ora serve la risposta del campo.