FIORENTINA, La partita di Bobo Vieri
Gli urlano «vai Bobo». E Bobo va: al quindicesimo della ripresa l’antico bomber fa esordire in viola il suo passato. Lo sbirciano in duemila _ eccitati e spietati _ attenti alle pieghe della maglietta. «Non ha la pancia», stabilisce alla fine la voce del popolo, e l’entusiasmo aumenta. In duemila a San Piero a Sieve in mezzo al nubifragio, Bobo sa già che a Firenze il calcio è una cosa seria, ma le presenze rafforzano il concetto.
«VAI BOBO, facci vedere…». Con forza misurata. Movimenti scolpiti nell’abitudine del bomber: l’uomo conosce il suo mestiere, per la velocità è questione di tempo. Vieri entra nell’amichevole contro la Primavera, segna su rigore, prende pure un palo e diventa la notizia del pomeriggio insieme al primo gol stagionale di Pazzini, centravanti titolare e apprezzato, la speranza giovane di un dopo-Toni elegante. Vieri è la pallottola di scorta, l’uomo che può risolvere i problemi perché il calcio è il suo mestiere, quasi duecento i gol nella sua memorabile carriera. E ora la nuova scommessa, un milione per un anno
ALLA FINE Prandelli misura le parole: «Dico cose scontate, ma per il tipo di preparazione che sta facendo Vieri si è mosso bene. Movimenti giusti, conoscenza dei tempi.
La sua grande motivazione sarà la nostra forza». E Bobo _ si capisce subito _ è motivato davvero: si muove cauto e la dà di prima, il gioco di sponda è un modo per evitare i contatti e velocizzare il gioco, gli si insegna poco a uno come Vieri. Bello un assist di prima per Kuzmanovic, poi Nocciolini entra in area e si procura un rigore: sul dischetto va Bobo, rasoterra abbastanza centrale ma sicuro, il cinque a zero porta la sua firma. Esordio e gol, sui tabelloni resterà questo, la classe non è acqua: e il sole _ fin lì molto lontano dal campo di San Piero _ riesce a farsi spazio fra le nuvole. «E’ un segnale», dice qualcuno. Che già s’immagina Vieri in versione risolutore-di-problemi, quando servirà portare in giro l’istinto da killer nelle partite che contano.
LA FORMA FISICA è in ripresa, il progetto è quello di portare in condizione Bobo entro i primi dieci giorni di settembre, la preparazione è particolare perché il passato del calciatore richiede prudenza. «Non possiami permetterci di sbagliare niente sul conto di Vieri», dice da tempo Prandelli. Che ieri, rispondendo a una domanda sul mercato della società, ha esposto questo concetto: «Siamo già competitivi, ma so che se la società dovesse trovare una possibilità per migliorarci, lo farà sicuramente. Ho rispetto di questi ragazzi e non aggiungo altro. Un allenatore è sempre contento quando arriva un grande giocatore, altrimenti faremo diventare grande questa squadra».
I SEGNALI buoni non arrivano solo da Vieri, la Fiorentina prova a giocare a calcio anche su un campo impraticabile. Dev’essere alla fine Prandelli, sorpreso per l’insistenza dei suoi giocatori, a chiedere uno schema alternativo: palla alta e pedalare, inutile cercare di giocare in mezzo alle pozze. La Fiorentina cresce e controlla i progressi dei suoi giovani. Prandelli risponde a una domanda su Lepiller: «E’ andato bene, ma mi aspetto di più sotto il profilo del carattere». Pazzini sta cercando anche dentro di sé la fiducia che sente intorno, la gente è sempre disposta a incoraggiarlo: Mutu gli ha rubato il primo gol in scivolata, Pazzini è riuscito a raddoppiare all’inizio del secondo tempo poco prima dell’ingresso di Vieri.
E’ USCITO più sereno. Il bel gioco conta, ma la vita da centravanti è dura. Durissima se dietro hai uno stimolo da quasi duecento gol. Uno che per ora misura l’energia in tutti i movimenti. Ma a settembre sarà un altro discorso (e un altro Vieri).