FAILLA, Quale è il progetto Fiorentina?
Il giorno dopo la debacle della Fiorentina con il Chievo, che ha definitivamente chiuso ogni possibilità di raggiungere l'Europa per i viola, i microfoni di Tuttomercatoweb hanno raggiunto Fabrizio Failla, giornalista e grande esperto delle vicende dei toscani, che ha detto la sua sui vari temi all'ordine del giorno.
Come si spiega la partita di domenica della Fiorentina, dove ancora c'erano tutte le speranze per qualificarsi alla prossima Europa League?
"Non credo ci fosse molto da giocarsi, forse questo era uno slogan usato in settimana per caricare l'ambiente. Dopo tanti quarti posti e due Champions, questa Europa League non poteva essere un traguardo per cui lottare per questo gruppo e a questo punto bisogna anche porsi qualche interrogativo sulla consistenza morale dello stesso".
Ci spieghi meglio...
" Se si chiede ai tifosi diranno che era un brodino caldo, non poteva affascinare. Questa squadra, per quello che aveva, ha fatto molto di più delle proprie possibilità con la cavalcata in Champions ed in questo modo sono state coperte le lacune legate ad una rosa troppo esigua. Per spiegare il calo della Fiorentina, però, bisogna partire da gennaio e dalla conclusione di un mercato che già di per sè aveva detto molto. Si è deciso di finanziarsi con la cessione dei campioni per comprare nuovi giovani, ma questo non può essere un progetto per diventare grandi. Poi c'è stata la questione Diego Della Valle-Prandelli, con un Corvino poi costretto a lavorare sul mercato senza soldi".
La città è divisa meglio un altro anno con Prandelli o puntare su un nuovo allenatore per un nuovo progetto?
"Qual è il progetto? Perché se il nuovo progetto è un gruppo di giovani che già sanno che l'anno dopo dovranno perdere qualche pezzo pregiato, un leader, si può chiamare anche un vivere anno per anno autofinanziandosi. Quest'anno, con i mancati introiti delle coppe, non sarà semplice lavorare per Corvino. Sulla guida tecnica, se Prandelli vuole rimanere mi sembra giusto rimanga a patto che sposi le linee guida della proprietà. Altrimenti non vedo perché debba restare".
Parlando di mercato, Vargas se ne andrà, ma pensa che possa partire anche qualcun altro big. Si parla ad esempio, anche di Gilardino?
"Il piano di autofinanziamento è eloquente, bisogna valutare quanto costerà la prossima stagione e in base a questo si venderà per non andare in perdita. Anche il progetto della cittadella, poi, non va preso in considerazione perché sarebbe realizzabile in ogni caso in tempi lunghi".
Persone vicino a Prandelli, però, dicono che avrebbe deciso di andare via. Lei ci crede?
"Ai microfoni della Rai ha detto che rimarrà e saranno altri ad andarsene. Corvino lo ha sempre confermato, quindi bisogna pensare che la scelta sia questa, ma non è detto che in futuro non possa esserci un vertice con la proprietà per parlare di questo. Prandelli, in ogni caso, ha un bel mercato".
Albertini ha dichiarato di aver parlato con Prandelli per un dopo Lippi
"Mi risulta per certo e chi mi segue con attenzione sa che da tempo la federcalcio ritiene Prandelli il successore di Lippi. Se Prandelli ne ha parlato nelle ultime settimane non lo so, ma da come lo conosco so che lui preferisce il lavoro sul campo giorno per giorno".
Da più parti si parla dello spogliatoio viola, lei cosa ne pensa?
"Mi sembra evidente che non sia unito. La prova è stato il gesto di Vargas ieri, o il fatto che la squadra non si sia mai aiutata. C'è un po' di anarchia anche perché, perdendo pezzi e avvertendo il fatto di non giocarsi più qualcosa di importante, è fisiologico".
Crede che la Fiorentina sarà smantellata?
"Se saranno confermate le parole di Corvino dopo il Bayern è necessario vendere pezzi importanti e ripartire da altro, ma è una politica che non porta da nessuna parte a livello di competitività".