BAGGIO-BORGONOVO, Quel sorriso sotto la Fiesole
Non è stato facile rompere il ghiaccio. Lui, il Codino, bravo a duettare a suon di barzellette con un mito come Roberto Benigni, non riusciva a staccare gli occhi dall'amico Stefano. Incapace di trovare subito le parole giuste. Robi Baggio, nella sua carriera, non è stato solo un campione. Aveva dentro una magia che stregava la gente. E lo ha dimostrato ancora una volta montando in auto, insieme alla moglie Andreina e andando a bussare alla porta di Stefano Borgonovo. L'amico con cui, ai tempi della Fiorentina di Eriksson, segnava gol e giocava a calcio balilla. Formando quella "B2" che lasciò il segno nella classifica dei cannonieri e che conquistò la convocazione in nazionale. Una foto ha aiutato Robi a trovare il modo di comunicare con quegli occhi che non lo mollavano un attimo. Una foto della curva Fiesole. La "loro" curva. Una coreografia che accompagnò il ritorno di Baggio al Franchi dopo il "tradimento" del passaggio alla Juve. Quella domenica Robi restituì qualcosa alla città che l'aveva amato. Ricordate? Un rigore non calciato e quella sciarpa viola raccolta e portata al collo dopo la sostituzione. Robi ha ricordato tutto questo al suo vecchio amico.
E gli occhi di Borgonovo sono diventati ancora più luminosi. Poi, hanno deciso insieme che bisogna combattere quella "stronza". Si, così la vecchia B2 viola ha deciso di chiamare la Sla. Baggio mercoledì entrerà al Franchi spingendo la carrozzina di Stefano. Di nuovo insieme. Di nuovo in viola. Cercheranno di realizzare il gol più bello. Poi non si perderanno. Robi lo ha promesso a Stefano dopo le due ore passate insieme nella casa di Borgonovo a Giussano. "Verrò a insegnare quello che mi ricordo di pallone ai tuoi bambini della scuola calcio" ha promesso Robi. Però il Codino ha preteso qualcosa. "Però dovrai venirmi a trovare a Caldogno". Gli occhi di Stefano non hanno avuto bisogno di puntare il computer per regalare una risposta scritta. Parlavano da soli.