OCCHI PUNTATI SU..."Vieri e il valore aggiunto".
L’istinto, oltre che la ragione, ci porterebbe a fare un solo nome: Adrian Mutu. Come direbbero i cronisti che hanno avuto la ventura di raccontare le gesta eroiche di Fausto Coppi… Un uomo solo al comando. Al comando di un’intera squadra, la Fiorentina, che ormai non può prescindere dalle giocate fantastiche del rumeno. Al comando di un’intera città che freme, soffre, e che s’identifica in questo genio della pedata, giunto a 28 anni all’apice della carriera. Al comando, nelle idee e nelle intenzioni, di Cesare Prandelli che attinge a piene mani nel turn – over e nei continui cambi di modulo, mantenendo un unico punto fermo, Adrian Mutu appunto.
>Noi però, vogliamo andare oltre e non fermarci ad una mera beatificazione del fuoriclasse di Calinesti che si permette un “cucchiaio” a 10 minuti dalla fine scacciando i fantasmi dei due penalties da lui stesso falliti sul finire della stagione scorsa. Prendiamo spunto quindi, dalle dichiarazioni di Prandelli nel dopo gara: “Vieri è un valore aggiunto per la Fiorentina, fa giocate da campione straordinario. Mi auguro che col tempo riesca a mettere un po' di forza... E poi vediamo...". Promozione sul campo, quindi, per Bobo: da ex giocatore, a “chioccia” per Pazzini, a valore aggiunto designato ufficialmente dal tecnico viola che con le ultime tre parole pronunciate…”E poi vediamo” lascia intendere quali e quante speranze riponga nel completo recupero di Bobone.
Andiamo allora a vedere perché “valore aggiunto”. Innanzitutto perchè si è “aggiunto” a preparazione in corsa, portato da quel vulcano di idee che è Pantaleo Corvino il quale, incassati i rifiuti per vari motivi di Huntelaar, Amoruso, Rolando Bianchi (e ci fermiamo qui), tira fuori dal cilindro il coniglio Vieri, che sta dimostrando di essere tutto fuorché un clone del simpatico roditore. “Valore aggiunto” perché permette la crescita graduale e senza tensioni (?) del talento predestinato di Giampaolo Pazzini, surrogandolo e sostenendolo nei momenti di difficoltà (anche se per il “Pazzo” è iniziato il countdown: o si sveglia o saranno tempi duri). “Valore aggiunto” perché la fisicità unita all’esperienza di Vieri offrono a Prandelli la possibilità ci variare sistema di gioco anche a partita in corso (una vera e propria goduria per il "Mago di Orz"). Il 4-3-3 che si trasforma in un 4-4-2 con l'obiettivo, dichiarato, di arrivare all'agognato 4-2-3-1 che potrebbe anche vedere Vieri come punta centrale. “Valore aggiunto”, infine, sul piano strettamente numerico: mezzora con Empoli, Milan e Catania (con risultati accettabili), un gran gol con l’Atalanta ed un rigore provocato, ieri, contro la Roma che ha di fatto deciso l’incontro. E poi quelle parole finali (vale la pena ribadirle…”E poi vediamo”) che devono suonare come stimolo ma anche come spauracchio per Giampaolo Pazzini, sul quale “grava” ancora la fiducia di tutto l’entourage viola, ma allo stesso tempo “pende” quella spada di Damocle che risponde al nome di Christian Vieri.
A proposito, “Valore aggiunto” anche per Pantaleo Corvino, perché quando un giocatore arriva a parametro zero e con un contratto a gettone (come nel caso di Bobo), qualsiasi risultato da lui ottenuto costituisce capitale che si rivaluta per le casse della società. “Valore aggiunto” infine, per lo stesso Mutu che con il bomber pratese dimostra di trovarsi a meraviglia, spinte e scappellotti a parte, e grazie al quale può esaltare le sue doti di rifinitore, sfruttando la continua ricerca della profondità di Christian e degli spazi che la potenza e la sua esuberanza fisica riescono a creare. Il letargo è finito, e l’orso Vieri, protagonista di tante battaglie, sembra essersi finalmente svegliato.