FIORENTINA, Il dolce amarcord del calendario

Per voi un gustoso amarcord proposto dalle prime giornate del calendario viola. Tutto questo ne "L'opinione" : la rubrica di commento settimanale sul mondo viola curata dal nostro collaboratore Stefano Borgi
Per i tifosi viola il buongiorno arriva dal calendario. Con l’Empoli nel 98’ iniziò la stagione dei campioni d'inverno e nel settembre 1987 un ragazzino riccioluto con talento da vendere…“Allora? Quando c’è Fiorentina – Juve?”… “Oh, quando si gioca co’ gobbi?”. Tutto questo alla faccia di chi vorrebbe sprovincializzare il tifo di Firenze. Beninteso, noi li preferiamo così, ruspanti, genuini, ma martedì verso le 20 i discorsi dei tifosi viola giravano intorno ad un solo tema: la partita contro la Juventus. Da anni i fiorentini rifiutano con forza l’etichetta di provinciali, di coloro che aspettano “la partita dell’anno” (quella con la Juve, appunto), per poi, se vinta, accontentarsi di un mediocre piazzamento a fine campionato. Beh, la verità sta come sempre nel mezzo: Fiorentina – Juventus non ha più l’appeal d’inizio anni 90’, però mantiene intatto il suo fascino, e l’attesa in città è già palpabile.
A proposito di calendario, se il buongiorno si vede dal mattino, Firenze viola può stare tranquilla. A parte la spina Bojinov che sta per essere definitivamente estratta dal costato viola, notiamo beneauguranti coincidenze nelle prime due giornate di campionato, e vogliamo regalare questo amarcord come viatico per un buon campionato a tutti i tifosi viola. Fiorentina – Empoli alla prima giornata dunque. Inizio col botto, dove per botto si legga il derby, partita che da sempre sfugge ad ogni pronostico. Non sfuggì al pronostico ampiamente segnato la prima giornata del campionato 1998-99, quando al Franchi si presentò l’Empoli che sarebbe poi retrocesso. Era la Fiorentina di Batistuta, Rui Costa, Edmundo, quella che si laureerà campione d’inverno e che perderà lo scudetto per un giro di samba di troppo e per un Re Leone (infortunio al ginocchio) di meno. Fu una partita senza storia, ed i gol di Rui e Batistuta inaugurarono una serie di quattro vittorie consecutive che fecero capire quale bel giorno stava nascendo da quel mattino. Il 20 settembre 1987 poi, il sole splendeva alto, altissimo nel cielo meneghino. Un signore proveniente da Fusignano ed un paio di giovani virgulti olandesi, bagnarono il loro esordio rossonero a San Siro con una sconfitta (guarda caso, come quest’anno, il calendario mise i viola contro il diavolo alla seconda di campionato), per due prodezze griffate Ramon Diaz e Roberto Baggio. Descrivere in poche righe la pennellata di “Raffaello” Baggio sarebbe allo stesso tempo limitativo ed offensivo. Diciamo solo che quella rete fa parte della storia del calcio ormai da anni e nella Fiorentina di oggi (ecco l’augurio che ci sentiamo di fare) c’è un giocatore che potrebbe bissare l’impresa. In attesa del “regalo” di Della Valle (non può essere solo Vieri, non può essere), i tifosi viola si possono aggrappare a Mutu, che non a caso porta sulle spalle lo stesso numero del “divin codino” e con esso… anche buona parte delle speranze viola.
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