"AMARCORD", Una notte da Re Leone a casa Rui Costa

06.03.2008 01:27 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

E come disse qualcuno…”Quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare”. Facciamo nostra la frase pronunciata da John Belushi nel celeberrimo Animal House, e accogliamo così l’inizio della vera e propria Coppa Uefa. L’Everton, alla pari della Fiorentina, è certamente avversario tosto, attualmente quarto nella Premier League e le premesse per un confronto duro ma leale, ci sono tutte.

 

Qualche numero per cominciare con i viola che disputano gli ottavi di finale per la nona volta, con precedenti beneauguranti. Cinque volte su otto, infatti, il turno è stato superato, anche se non sono mancate le delusioni come quella del 7 marzo 2000, quando a Valencia il gol di Mendieta al 94’ decretò di fatto l’eliminazione dalla Champions League. Da qui nascono una serie di insospettabili incastri, poichè fu proprio in quell’edizione che la Fiorentina ha disputato le uniche quattro partite nelle coppe europee contro squadre inglesi. Parliamo, ovviamente, del doppio confronto con l’Arsenal, del trionfo storico sul Manchester United e, ahimè, della sucessiva sconfitta dell’Old Trafford. Nessun incrocio, invece, in coppa Uefa, mentre due ottavi di finale sono stati superati contro la Dinamo Kiev, il primo nella Coppa Campioni 69-70, e quello più recente giocato sul ghiaccio del marzo 1990, con Baggio primo ballerino. Non finisce qui perché nel gennaio 97’ arriva a Firenze la ciliegina per antonomasia, l’ucraino Andrej Kancelskis, che nell’ordine muove i primi passi da professionista nella Dinamo di Kiev, esplode nel Manchester United e si consacra proprio all’Everton disputando due ottime stagioni con i Toffees dal 95 al 97. “Cancello”, questa l’abbreviazione per un cognome impossibile da pronunciare, non ebbe fortuna a Firenze, e se ne andrà con sole 26 presenze e due reti. Fece in tempo, però, a far parte della spedizione di Lisbona, esattamente 11 anni fa, il 6 marzo 97’, quando la Fiorentina di Ranieri espugnò il Da Luz, tempio del Benfica, con un 2-0 firmato Baiano e Batistuta. Erano i quarti di finale di Coppa delle Coppe e si trattò di uno dei rari lampi di quella stagione, ma l’impresa rimane come rimane lo splendido raddoppio del Re Leone con una spettacolare girata al volo di destro.

 

Stasera ci sarà il pubblico delle grandi occasioni, 40.000 anime viola pronte a sostenere una squadra da sogno, che in silenzio ha già cominciato le prove per la prossima Champions League.