AMARCORD, "Cinque anni di derby, tra gioie e dolori"

Ci voleva Luca Toni prima e Adrian Mutu poi, per invertire la tendenza nei derby toscani disputati dalla Fiorentina. Buio (quasi) completo fino a due anni fa e poi...la luce. Alla splendida Fiorentina di oggi il compito di non spengerla.
21.10.2007 02:51 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: Stefano Borgi per FV

Storicamente la Fiorentina è sempre stata la squadra guida di una regione, la Toscana, fucina di talenti e portatrice sana di contributi tecnici per tutto il calcio italiano. Peccato che, seppur suonata in una sinfonia tutto sommato gradevole, si sia sempre sentita una nota stonata, ovvero i derby regionali.  La squadra viola ha provato per anni un’endemica avversione verso questa tipologia di confronto, quasi come se, da mamma comprensiva, si lasciasse maltrattare dalle proprie creature che fanno le bizze. Ecco allora che ci trovavamo a commentare classifiche finali a volte imbarazzanti per i cugini regionali, e Fiorentina che usciva però, il più delle volte, sconfitta negli scontri diretti. Nelle ultime stagioni poi, le squadre toscane in serie A si sono moltiplicate (torniamo al discorso del contributo tecnico e di uomini per la patria pedata) e con loro le sconfitte e le delusioni. Due esempi, pescati nel passato, che valgono per tutti: sotto un sole pallido e ingannatore, si materializzò l’ultima vittoria in serie A della Pistoiese (nell’unica partecipazione alla massima serie, era l'80-81), campionato nel quale gli arancioni terminarono all’ultimo posto con 16 punti in 30 partite. Rognoni, Antognoni su rigore e Badiani (tutto nel primo tempo con i loro gol sotto la ferrovia…almeno quello), fissarono il risultato assolutamente umiliante per i viola. Un salto di 17 (ahia…) anni e per la quarta giornata arriva a Firenze l’Empoli di (toh, chi si vede) Luciano Spalletti. Fiorentina lanciata, (è il 97-98, la stagione di Malesani), affossata sette giorni prima da Cesari e Taribo West in quel di Milano (3-2 per l’Inter in una delle sconfitte più immeritate che la storia viola ricordi), e azzurri che, dapprima sotto per un gol di Batistuta, ribaltano il risultato con Pane e… (sul suo nome si offenderebbe persino Carneade) Martuscello. Potremmo citare anche le fatiche d’Ercole che la Fiorentina ha sempre sostenuto all’Arena Garibaldi contro il Pisa, o gli anni che sono intercorsi (ben 47) fra l’ultima vittoria viola a Siena prima di quella di due anni fa.

24 mesi per invertire la tendenza: due anni or sono, appunto, la Fiorentina comincia a fare la voce grossa, forte di tre fuoriclasse nei loro ruoli (Prandelli, Frey, Toni, ed il secondo anno arriverà il quarto, Mutu), spina dorsale di una formazione finalmente vincente, che le permise di raccogliere i primi successi nelle straregionali. Analizzando il cammino della nuova Fiorentina (quella griffata Della Valle, dal 2002 ad oggi) si sono giocati 32 derby toscani, con 15 vittorie totali, 10 pareggi, e 7 sconfitte. Scendiamo nel dettaglio: 5 vittorie, 5 pareggi e due sconfitte nell’annus horribilis della C2 (bilancio deludente se si considera la forza della squadra…con la fascia viola sul petto). Una sconfitta ed un pari in serie B l’anno dopo (fra le toscane c’era solo il Livorno di Lucarelli, che si dimostrò superiore in entrambi i confronti); due sconfitte e due pareggi il primo anno in A (ai labronici si era aggiunto il Siena), e poi si torna a vedere la luce. I due anni di LucaToni, con Empoli, Livorno e Siena a contendersi lo scettro di dama di compagnia della regina viola, lo score è stato identico: 4 vittorie, 1 pareggio e una sconfitta.

Quest’anno il trend sembra confermarsi se non addirittura rafforzarsi viste le due sonanti vittorie in altrettanti derby fin qui disputati (3-1 l’apertura con l’Empoli al Franchi e il 3-0 di Livorno, firmato Osvaldo) ed una diffusa sensazione di aver giocato al gatto col topo. Oggi la Fiorentina è attesa all’ulteriore conferma, forte di una posizione di classifica invidiabile, diventata ancora più allettante dopo il pareggio casalingo di ieri della Roma.
Il Siena, a sua volta, sette giorni fa si è aggiudicato il suo di derby (3-0 contro l’Empoli) e giunge a Firenze, ci auguriamo, con la pancia piena. Stavolta a fare indigestione sarà la truppa di Prandelli, che ormai (vivaddio) si è assicurata definitivamente il diritto a sedere al tavolo delle “Grandi”. Buon appetito Fiorentina!