"VIOLAZZURRO", Marchionni... dodici giorni per cambiare una stagione
A volte basta poco per cambiare il proprio destino. A volte è sufficiente un piccolo sforzo, un piccolo aiuto (come cantava Zucchero in una canzone dolcissima)... a volte basta un gol. Come quello realizzato da Marchionni al "Luigi Ferraris" di Genova (era il 28 ottobre, 10° giornata di campionato, e tutto accadde al 63' di un Genoa-Fiorentina), inutile ai fini del risultato finale (i grifoni si imporranno per 2-1) ma fondamentale per il prosieguo della stagione di Marco. Breve cronistoria: dopo un inizio di stagione roboante (fece scalpore anche il suo arrivo in riva all'Arno, "solo" 4 milioni per il suo cartellino) nel quale l'ex-juventino aveva marcato spesso il cartellino del gol, il 30 agosto 2009 viene convocato da Lippi per le partite di qualificazione mondiale contro Bulgaria e Georgia. I maligni la prendono come un regalo visto il bonus di 80.000 euro, concordato con la Fiorentina, da incassare alla prima convocazione, altri invece, come un premio alla memoria della sua militanza in maglia bianconera. Fatto sta che l'esterno viola rientra nel giro azzurro e lo fa dalla porta principale. Purtroppo le sue prestazioni in maglia azzurra non lasceranno traccia e da quel giorno il rendimento di Marco cala in modo preoccupante fino all'infortunio muscolare del 10 ottobre, subito proprio a Torino contro i suoi ex compagni. Starà fuori 18 giorni, fino alla data del già citato Genoa-Fiorentina quando Prandelli prova, a sorpresa, il MU-GI-JO' relegando Marchionni in panchina. E' il 55' quando, con la Fiorentina in svantaggio per 1-0 ed uno Jovetic inesistente, viene catapultato in campo con il ruolo di salvatore della patria viola. E Marchionni entra nella parte da par suo. Sono passati appena otto minuti, Vargas innesca Pasqual sulla sinistra, cross arretrato del terzino padovano e Marco da Monterotondo impatta di sinistro per il provvisorio 1-1. E' la svolta, Marchionni disputa 35' ad alto livello (gol compreso), serve un assist d'oro a Castillo (che spreca) e si butta alle spalle un periodo a dir poco oscuro.
Da allora sono passati 12 giorni, 4 partite (Genoa compreso), 315 minuti disputati, ma sopratutto 4 reti (Genoa, doppietta al Catania e gol-Champions, il primo della carriera, contro il Debrecen al "Franchi"), con la ciliegina di una nuova convocazione in nazionale. Non solo gol per il "Fregoli" viola: continue trasformazioni tattiche (da quì l'appellativo di Fregoli), prima a destra, poi a sinistra, quindi dietro le punte (è successo ad Udine quando è uscito Santana ed è entrato Comotto con De Silvestri spostato esterno alto di destra), e di nuovo a destra stavolta per l'uscita dell'ex-laziale. Nessun problema per lui, nessuno scombussolamento che ne potesse minare la prestazione. Marchionni, ligio al dovere ed ai dettami tattici del suo 'pigmalione' (dai tempi del Parma) Cesare Prandelli, dove è stato messo ha risposto al meglio risultando decisivo nel guadagnare la punizione che Vargas, in quel di Udine, ha mirabilmente trasformato in oro. Adesso le due amichevoli contro Olanda e Svezia, due occasioni da non perdere per un ruolo (quello di vice-Camoranesi) che pare tagliato su misura per lui, in attesa della chance che lo possa lanciare come titolare ai mondiali sudafricani del 2010. Perchè mettere limiti alla divina provvidenza?