"VIDEOAMARCORD", L'esodo dei 30.000, la parrucca di Toni e poi...calciopoli!

12.12.2009 16:15 di  Stefano Borgi   vedi letture
Fonte: www.stefanoborgi.it

Storicamente il "Bentegodi" di Verona evoca bei ricordi per la Fiorentina, e non fa differenza che l'avversario si chiami ChievoVerona o Verona e basta. Su quel campo i viola fecero addirittura risultato anche nell'annus horribilis del fallimento. Era il 13 gennaio 2001, 1° di ritorno, quando Adriano agguantò un miracoloso 2-2 al 90', mentre il 10 febbraio lo stesso brasiliano realizzò il gol decisivo all'83', regalando l'ultima vittoria di quel campionato scellerato. "Bentegodi" portafortuna dicevamo. Su questo campo il 16 ottobre del 1972 si accese la luce sul futuro della Fiorentina con l'esordio in serie A di Giancarlo Antognoni, e fu lì che un non meglio identificato cronista dell'epoca (sono in molti a contendersi la paternità della frase) ne impreziosì l'immagine definendolo "Il ragazzo che gioca guardando le stelle".

Chievo-Fiorentina è una partita "giovane" nata nel campionato 2001-2002, stagione nella quale la società del presidente Campedelli è sbarcata per la prima volta in serie A. Nonostante questo è stata per ben due volte virtualmente decisiva, e lo score dei precedenti recita cinque confronti con la Fiorentina che si è imposta per ben quattro volte con il solo pareggio precedentemente ricordato. L'8 maggio 2005 la Fiorentina di Dino Zoff è chiamata ad una prova da dentro o fuori, con il Chievo, anch'esso invischiato nei bassifondi della classifica, che non può fare regali. Ci penseranno Miccoli con una punizione straordinaria ed uno dei rari lampi fiorentini di Valeri Bojinov che gira di destro (il suo piede di scorta) un invito dalla destra. La Fiorentina si salverà solo all'ultima giornata e pagherà quella vittoria dodici mesi dopo con lo scandalo di Calciopoli. Corsi e ricorsi storici, perchè il giorno nel quale scoppia il bubbone delle intercettazioni (14 maggio 2006), i viola affrontano di nuovo il Chievo. Di quella giornata si ricordano i 30.000 tifosi gigliati accorsi a Verona per festeggiare un'illusoria qualificazione Champions, e ancora la parrucca variopinta di Luca Toni che dopo aver segnato il primo dei due gol vittoria (il 31° personale, l'altro portò la firma di Dainelli), si lanciò in un festoso giro di campo, ignaro di quello che sarebbe successo di lì a breve. L'ultimo confronto, datato 5 ottobre 2008, fu deciso da due reti di Kuzmanovic e Gilardino. Abbiamo accennato ai corsi e ricorsi storici... L'augurio è che domenica al fortunato "Bentegodi" l'eroe di Anfield Road conceda il bis ad un popolo viola ancora in delirio.