"OCCHI PUNTATI SU" Winston Cerci... da un 'Flop' al 'Top'

01.12.2010 01:48 di  Stefano Borgi   vedi letture
"OCCHI PUNTATI SU" Winston Cerci... da un 'Flop' al 'Top'

E' il decimo del secondo tempo: Fiorentina e Reggina sono già sul 3-0 quando un giovane collega (uno dei più bravi) mi siede accanto e tra il serio ed il faceto mi fa: "Ti regalo una battuta per il tuo pezzo: Cerci è l'unico della Fiorentina ad aver segnato sia in coppa che in campionato". Al che rispondo... "No guarda, c'è anche Marchionni. Segnò a Genova contro la Sampdoria, e stasera". Un attimo di pausa, e poi con apprezzabile prontezza di riflessi il collega rimanda la palla... "E' vero, ma Marchionni non fa notizia, Cerci si!" Così va il calcio: Alessio Cerci (che noi abbiamo ribattezzato Winston Cerci più per assonanza fonetica con lo statista inglese, che per l'assimilabile valore politico) divide, nel bene e nel male, in amore o in malattia. Ed anche quando Cerci fa il suo dovere, quando mostra di essere utile alla squadra, addirittura va in gol con una mirabile azione personale, è comunque oggetto di ironia, di sarcasmo, quasi gli venisse mancato di rispetto.

La responsabilità, diciamolo subito, è anche un pò sua. Contro il nostro "Winston" rema una certa prosopopea ostentata fin da subito, la parlata vagamente romana (glielo devono dire... da queste parti non attecchisce), una palpabile mancanza di umiltà che (ne siamo certi) è più frutto dell'apparenza, di una malcelata timidezza... probabilmente figlia dei 23 anni che marchiano la sua carta d'identità. E poi la storia dei soprannomi: ci assumiamo la responsabilità di quello di cui sopra, ma possiamo citare anche..."Il Garrinchia di Valmontone" (con la variabile: il "Thierry Henry di...") per le caratteristiche dribblomani similari al fuoriclasse brasiliano degli anni 70'. Sempre in tema, è stato anche definito "il primo giocatore con partita IVA" per evidenziarne la tendenza a fare ditta per conto proprio, cioè a fare il gioco da solo. E via andare... E si sa: le voci corrono, le etichette si appiccicano e non vengono più via, le nomee sono difficili da togiersi di dosso. Ma ecco la notizia (come diceva il giovane collega): contro la Reggina Alessio Cerci disputa un buon primo tempo (peccato qualche conclusione discutibile verso la porta avversaria) e mette definitivamente tutti a tacere al 46' (noi compresi) quando su imbeccata di Marchionni avanza, punta il difensore, lo dribbla ed incrocia alla destra del portiere. E' il 3-0 definitivo, è la certezza della qualificazione. Questa è la magia del calcio: da giocatore che (caso più unico che raro) viene fischiato prima che inizi la partita (successe qualche settimana fa col Chievo in campionato) a giocatore osannato e "cantato" dalla curva. Quando dopo il gol lo speaker, infatti, pronuncia il suo nome di battesimo, la Fiesole ne urla il cognome, con enfasi, con trasporto entusiastico. E' la bellezza del calcio: un giorno sei sull'altare, l'altro nella polvere. Un giorno sei un "Flop", l'altro sei un...(quasi) "Top". Come Alessio Cerci. Eh già, abbiamo aggiunto un (quasi) dubitativo, perchè il nostro "Winston" ha appena cominciato un percorso di accettazione da parte del pubblico viola. Winston Cerci ha superato un esame, adesso c'è da completare il percorso di laurea. Per questo aggiungiamo un prudente...quasi. Tutto questo in attesa del 110 e lode, e bacio accademico.