OCCHI PUNTATI SU... Ljajic, e il gol della svolta

10.01.2011 00:48 di  Stefano Borgi   vedi letture
 OCCHI PUNTATI SU... Ljajic, e il gol della  svolta
FirenzeViola.it
© foto di Giacomo Morini

Chissà cos'è passato per la testa di Adem Ljajic dopo aver scaraventato tutta la sua rabbia alle spalle di Sereni, per l'incredibiile gol del 3-2. Chissà se avrà ripensato a quei tifosi che dopo averlo apprezzato per qualche giocata ad effetto, idolatrato per aver segnato due rigori su due (Lazio e Parma in casa), lo avevano contestato per un terzo rigore sbagliato contro il Palermo (sarebbe stato il 2-2, questo va detto...) E per di più lo avevano dimenticato, dopo che Mihajlovic lo aveva messo in naftalina, quasi a punirlo, quasi a significare che il campionato fallimentare della Fiorentina era colpa sua. E chissà cos'ha pensato dello stesso allenatore serbo che, dopo avergli predetto un grande futuro e aver raccomandato (Sinisa dixit) la convocazione in nazionale, lo ha tolto di squadra per far posto ad un Babacar qualunque, lui che era stato definito il nuovo "fenomeno". Certo Ljajic ci aveva messo anche del suo, fallendo il gol vittoria in quel di Bologna quando lo stesso Babacar lo aveva innescato da solo davanti e Viviano. Che ci vuoi fare, avrà pensato, la vita toglie e dà in egual misura, ed in quell'occasione aveva tolto alla Fiorentina due punti come linfa vitale per una classifica anemica.

Fino ad oggi, fino al minuto 43 del secondo tempo, quando un lancio dalla tre quarti pesca Gilardino, assist per il giovane Adem che controlla due volte di sinistro e di destro centra il "sette" alla sinistra di Sereni. E' il delirio, è l'apoteosi, è il gol della svolta. Già, perchè la storia del calcio è piena di simili esempi, intere partite disputate ai margini, in modo pressochè anonimo, impalpabile, come si suol dire...da spettatore non pagante. Poi il guizzo, il colpo di fortuna, la scintilla che fa esplodere il campione, il fuoriclasse in pectore, il protagonista che alberga in tanti di noi che da sparute Cenerentole ci trasformiamo in magnifiche principesse. Due esempi su tutti: Paolo Rossi e Roberto Baggio. Ricorderete come i due attaccanti azzurri abbiano avuto il loro "gol della svolta": Rossi contro il Brasile il 5 luglio 1982 (tra l'altro data di nascita di Alberto Gilardino) e Baggio contro la Nigeria, nell'ottavo di finale del mondiale americano del 1994. Da quel giorno Pablito non ne sbaglierà più una portando la nazionale italiana a trionfare sulla Germania per 3-1, mentre il "divin codino" inanellerà una serie di prestazioni mirabolanti che si infrangeranno solo nella finale di Pasadena contro il Brasile. Ecco, quello di oggi contro il Brescia può essere il gol della svolta per Adem Ljajic. Come per Rossi e Baggio, anche Adem viene da una serie di prestazioni opache, insufficienti, addirittura costretto a raccogliere le poche briciole di una gloria perduta. Come Rossi e Baggio lo stesso Adem ha l'occasione di continuare la striscia positiva, e proprio Mihajlovic ha confessato di pensare ad un cambio di modulo: un 4-3-3 piuttosto che un 4-3-1-2 dove Ljajic fungerebbe da mezzapunta dietro a Babacar e Gilardino, nel ruolo che più gli è congeniale. Insomma, non tutto il male vien per nuocere direbbe qualcuno, adesso tocca a Ljajic raccogliere e "svoltare" definitivamente la propria stagione.