TAGLIENTE A FV, La tessera è uguale per tutti
Avevo mille dubbi sulla tessera del tifoso (alcuni li ho ancora!) e sono voluta andare a chiedere chiarimenti a chi questa tessera l’ha ideata: il Questore di Firenze, Dr. Francesco Tagliente.
Ho iniziato l’intervista dichiarando i miei intenti:
Signor Questore, io sono contraria a questa schedatura.
"E io sono juventino!" (Sorride: avrà scherzato? Forse vuole “sfidarmi”? Non ho appurato per paura…dei provvedimenti - ndr.).
Sono passata poi alle cose serie:
Dr. Tagliente, mi convinca a fare la tessera denominata “orgoglio viola”...
"La tessera è nata per favorire l’accesso dei tifosi allo stadio, per ridurre i disagi. E’ stata studiata da un gruppo di esperti di calcio raccogliendo esperienze estere in accordo con Uefa, Lega, Federcalcio, Osservatorio e organizzazioni del tifo stesso. E’ una sorta di carta dei diritti del tifoso che consente di beneficiare di agevolazioni ovunque".
Perché dobbiamo farla in banca e non tramite la Fiorentina o i circuiti abituali di vendita?
"Sono le singole società che lo hanno stabilito ma essendo un 'borsellino elettronico', una carta di pagamento caricabile fino a 6.000 euro è necessario che passi tramite un istituto di credito".
Ma non le pare più un’operazione di marketing che di sicurezza?
"I vantaggi ci sono, ma prima di tutto per i tifosi, per la gente e le società calcistiche. Per gli altri soggetti coinvolti, che contribuiscono all’attuazione, ci sono di sicuro dei benefit, ma indiretti, e credo sia anche normale. E’ comunque probabile che per snellire le procedure, la raccolta delle sottoscrizioni sia affidata anche alle associazioni dei tifosi".
Avete già respinto delle richieste?
"No, per ora non abbiamo escluso nessuno, anche perché i 'daspati' viola sono pochi. Di contro abbiamo effettuato lo scorso anno molti provvedimenti nei confronti dei tifosi ospiti che ormai sanno che a Firenze si fa sul serio. Io ho rispetto dei tifosi e uso il rigore con chi non lo è, commettendo fatti di violenza che danneggiano i tifosi veri".
A proposito delle altre tifoserie, ma i criteri sono uguali per tutti?
"Certo, la tessera del tifoso è obbligatoria per tutti. Anche se riconosco che a Firenze ci sono stati dei presupposti importantissimi per lavorare in questo senso. La società sa comunicare con i tifosi nell’ottica del dialogo; Prandelli, che saluto calorosamente, ha rappresentato un esempio molto importante ed ha agevolato il fair play; così come hanno fatto i calciatori di prestigio, che hanno dato grandi soddisfazioni, l’amministrazione comunale, ma soprattutto l’ironia e l’intelligenza dei tifosi".
Essendo ritenuti una tifoseria esemplare, non si possono alleggerire le restrizioni di “colore”, rivolte a striscioni, bandiere, tamburi?
"Le regole vanno sempre rispettate. E’ certo che di fronte ad iniziative folcloristiche occorre un po’ di elasticità. In questi anni ho cercato di premiare i tifosi viola per l’esempio positivo che sono riusciti ad esprimere, anche in occasione di appuntamenti internazionali. Insieme siamo riusciti a costruire qualcosa di importante".
Allora è vero che siamo i più bravi di tutti?
"Questo lo dice lei (ride, n.d.r.)! Però mi piacerebbe rimanere ancora a Firenze perché ho un ottimo rapporto con la città, la Fiorentina e i Fiorentini".