MONELLI A FV, Ledesma per fare il salto di qualità
Paolo Monelli è sempre innamorato della Fiorentina. Sentite come commenta l'acquisto di Felipe: "Un grande giocatore, ne sono convinto. ABBIAMO preso un elemento giovane, di soli 25 anni che ha una grossa esperienza del campionato italiano e che, eccetto l'ultimo anno, ha sempre fatto benissimo." Quel "plurale maiestatis", ABBIAMO, la dice lunga sul rapporto che lega il centravanti emiliano alla squadra viola. Del resto 5 anni in riva all'Arno, seppur vissute in due puntate, si dimenticano difficilmente: 13 presenze nell'81-82, 111 dall'83' all'87', impreziositi da 26 gol, alcuni rimasti nella storia. Come la tripletta dell'11 settembre 1983 rifilata al Napoli: un gol più bello dell'altro fino alla sublimazione del 71' quando Paolone (sfiorando la lesa maestà) "scherzò" il leggendario Ruud Krol con un tunnel e battè Castellini con un tiro sotto la traversa. Oppure come il gol segnato da centrocampo il 4 gennaio 1987, sempre contro il Napoli (quando si dice il destino...) Riviviamolo: Carobbi spazza l'area di rigore, palla a Monelli e tiro immediato a scavalcare un Garella quaranta metri fuori port,a a caccia di un miracoloso pareggio. Sarà il gol del definitivo 3-1 ottenuto su un Napoli che di lì a qualche mese vincerà il primo scudetto della sua storia. "Indubbiamente sono i ricordi più belli, anche se tutti i 5 anni in maglia viola sono stati bellissimi. Ho avuto la possibilità di giocare con Antognoni, Bertoni, Pecci, Oriali, Passarella...a ripensarci eravamo davvero una grande squadra." Eppure, all'inizio, qualcosa non andò nel verso giusto...
"Quando arrivai nell'81' ero molto giovane, mi feci male subito e l'inizio fu in salita. Davanti avevo Bertoni e Graziani, e per me non c'era molto spazio. Allora fui mandato in prestito ad Ascoli ma quando tornai nell'83' non mi sembra sia andata male..."
Strana storia quella del popolare "Anatrone" (affettuoso soprannome affibbiatogli dalla "Fiesole"). Miglior giovane del campionato di serie B nell'80'-81, venne comprato a peso d'oro dalla Fiorentina dei Pontello insieme ad un certo Daniele Massaro. Per spiegarlo ai più giovani, successe qualcosa di simile al caso Latorre-Batistuta: Diego Latorre, stella del calcio argentino, è la prima scelta e nel pacchetto viene inserito anche tale Gabriel Batistuta, così... per far numero pari. Come è finita per Bati-gol lo sappiamo tutti, più o meno come per la coppia Monelli-Massaro. Paolo, fenomeno nel Monza, fa da apripista e pochi mesi dopo Massaro diventa campione del mondo (senza mai giocare) a Spagna 82'. "Io comunque non rimpiango niente, la mia carriera l'ho fatta, e le mie soddisfazioni me le sono tolte."
Ok, veniamo al presente: un giudizio su questa Fiorentina...
"Che dire? Molto positivo. La Fiorentina sta portando avanti un progetto importante da tre/quattro anni, sempre in Champions League, sempre in crescita, un gruppo collaudato con un allenatore importante. E poi la fortuna di avere alle spalle una società che crede in lui, che lo asseconda, che gli da tranquillità per lavorare. Credimi, non è poco."
Monelli allena le giovanili del Monza da 9 anni e conosce le difficoltà di un allenatore: "Oggi, purtroppo, un tecnico viene messo in discussione alla prima sconfitta. Questo per fortuna non succede alla Fiorentina, anzi con l'innesto di un centrocampista..."
Che succede?
"Succede che potrebbe fare un salto di qualità. Per me l'ideale sarebbe Ledesma della Lazio. E' vero, è un regista, ma alla qualità abbina tanta quantità. Sarebbe perfetto accanto a Montolivo."
Per lei cosa vuol dire fare un salto di qualità?
"No aspetta, non quello che pensano i tifosi. La Champions ad esempio. Quest'anno i viola sono un'altra squadra dall'anno scorso. Col Bayern sarà dura ma ce la può fare. Diciamo 50 e 50. In campionato deve guardarsi dalla Roma per il 4° posto, anche perchè i primi tre posti sono già assegnati."
Domani c'è Fiorentina-Bari: come finisce?
"Sulla carta vince la Fiorentina, ma il Bari ha entusiasmo, non ha niente da perdere. La squadra di Ventura gioca bene, in avanti e sugli esterni sono forti, non sarà facile."
Che ricordi ha di Bari?
"Ottimi. Sono stato due stagioni, dall'88' al 90'. Al primo anno venimmo subito in serie A ed io segnai 10 reti. Era, anche quella, una bella squadra con Di Gennaro, Maiellaro, Carrera...e poi quando arrivano i risultati è tutto più facile."
Torniamo alla Fiorentina di oggi. Da ex-centravanti che ci dice di Gilardino?
"Che non gli trovo difetti. Ha tecnica, forza, sa giocare di sponda, sa far salire la squadra, ha il fiuto del gol...Dove deve migliorare? Molti dicono nel carattere, forse...ma non ci credo fino in fondo."
E Castillo? Va bene come vice Gilardino?
"Castillo è arrivato tardi al grande calcio. Sembra un paradosso ma gli va dato tempo. E poi non è facile stare dietro a Gilardino. Lui non manca mai, gioca sempre e, sopratutto, segna sempre. Se proprio dovessi prenderne un altro, non lo prrenderei forte. Il Gila va lasciato tranquillo."
Scorrono i titoli di coda. Paolone ci saluta, con una promessa: "Io, l'avrete capito, sono sempre un grande tifoso della Fiorentina. Anzi...qualche giorno voglio tornare allo stadio a vedere la squadra viola. Che ci volete fare, Firenze mi manca..."