MANCINI JR A FV: "DISPIACE PER L'ADDIO, MA POCA CONDIVISIONE. TORREIRA RUOLO CHE MANCAVA"

25.08.2021 13:10 di  Luciana Magistrato   vedi letture
MANCINI JR A FV: "DISPIACE PER L'ADDIO, MA POCA CONDIVISIONE. TORREIRA RUOLO CHE MANCAVA"
FirenzeViola.it

"Non c'erano più i presupposti per andare avanti con la Fiorentina, ma che decisione sofferta, sia per i ricordi che avevo già da quando papà Roberto allenava la Fiorentina con cui ha vinto la Coppa Italia, sia per l'affetto e la stima che mi lega tuttora a Rocco Commisso". Spiega così l'addio alla Fiorentina in esclusiva a Firenzeviola.it Andrea Mancini, dopo due anni nella squadra mercato viola. "Non c'era condivisione nelle idee e nelle scelte - prosegue - perciò per l'amicizia che mi lega al presidente e a Barone abbiamo deciso di non proseguire il rapporto. Sono tuttora molto dispiaciuto perché ho grande stima e affetto, ripeto, per Commisso e speravo di continuare a lavorare per lui e di crescere insieme a loro. Però nel calcio e nel lavoro succede che le strade possano dividersi come è accaduto a noi".

Com'era nata l'idea di questa collaborazione due anni fa? "Avevo conosciuto Commisso e Barone a New York, quando ho giocato nei Cosmos. Quando hanno preso la Fiorentina io avevo smesso di giocare così mi hanno chiesto cosa volessi fare e se volessi lavorare con loro. Sono stato entusiasta della proposta ed ho subito accettato".

Sono state però due stagioni difficili per la Fiorentina... "Sì, perché la proprietà è ripartita da zero e voleva cambiare molte cose perciò ci sta di partire male in queste condizioni. Alcune cose certo potevano essere fatte meglio ma ora mi sembra siano sulla buona strada".

Alla Fiorentina è arrivato Burdisso, che è stato un giocatore di suo padre all'Inter: "Sì, lo conosco bene e lo ritengo oltre che molto competente una persona fantastica e di cuore. Per l'età ha anche molti margini di miglioramento ma è sicuramente già molto bravo e nella Fiorentina serve infatti più gente come lui".

A proposito di suo padre Roberto, ct della Nazionale, facciamo un'excursus sulla vittoria dell'Europeo, come è stata vissuta in famiglia? "E' stata un'emozione unica ed irripetibile vincere un Europeo come non accadeva dal 1968 e vincerlo da dove eravamo partiti è stato un miracolo sportivo quello fatto da papà. Stiamo realizzando solo ora quanto è accaduto, perché andando in giro troviamo tanto affetto nei nostri confronti e c'è la gioia di aver dato un momento di grande felicità agli italiani che in questi due anni hanno sofferto tanto".

Da lunedì si pensa già ai Mondiali con il ritiro a Coverciano... "L'importante è vincere queste partite e speriamo di proseguire sulla falsariga di quanto iniziato dal 2018. La nota positiva è che i ragazzi seguono molto papà e che i più giovani hanno questa esperienza in più di gruppo per i Mondiali. Inoltre c'è ancora entusiasmo, papà ha ricreato quell'atmosfera della sua Samp vincente tanto che molti dicono che questa nazionale gioca come una squadra di club e non è facile quando tu vedi i giocatori solo una volta al mese ma lui è stato bravo a creare entusiasmo e alchimia nel gruppo".

Mancini, tornando alla Fiorentina, dopo la parentesi Gattuso, Italiano è l'allenatore giusto? "Su Gattuso non posso esprimermi però mi dispiace perché era stata una scelta voluta fortemente dal presidente e a pochi giorni dal ritiro non è facile ripartire da zero. Ma Italiano mi sembra il profilo giusto, certo avrà bisogno di tempo e pazienza perché lui è comunque agli inizi in serie A e Firenze viene da due stagioni non semplici. Però già a Roma ho visto la sua mano perciò penso che i tifosi possano guardare al futuro con serenità. L'importante è che sia sostenuto così da poter aprire un ciclo".

Come giudica gli acquisti della Fiorentina finora? "Due acquisti per me possono essere considerati anche Milenkovic e Vlahovic. E' stato importante trattenere due punti cardini della squadra. Poi Gonzalez ha già fatto vedere le sue qualità contro la Roma, lo seguivamo già da un anno e mezzo e Burdisso ha agevolato il suo arrivo. Anche Torreira era nel mirino della Fiorentina da tempo e credo che sia mancato proprio uno nel suo ruolo in questi anni, per fare il salto. Nastasic è un difensore affidabile ed anche se infortuni e scelte frettolose hanno rallentato la sua carriera resta un buon acquisto. Poi c'è Maleh che è un giovane interessante che può ritagliarsi il suo spazio. Ma io mi aspetto anche di vedere all'opera Kokorin".

Si dice che ci sia stato anche il suo zampino nell'affare... "Fu una scelta condivisa  perché speravamo in un impatto diverso ma già a gennaio è difficile calarsi in una realtà nuova inoltre  si è fatto male e la Fiorentina ha attraversato un momento strano con il cambio di allenatore... non era facile per lui perciò confidavamo in questa stagione perché mi creda penso che sia l'attaccante con più qualità in rosa insieme a Vlahovic. Ha le qualità di un fuoriclasse e gli va data l'opportunità, anche se leggo tante cattiverie. Kokorin può essere utile al gioco di Italiano perché è duttile e può svariare in tutte le posizioni. Se lo fanno rimanere è perché ci puntano comunque credo".

Che ambizioni può avere la Fiorentina in questa stagione? "Se mi chiede se può arrivare tra le prime sei le dico che è difficile perché ci sono 6-7 squadre che le sono davanti. Non come organico ma perché hanno iniziato prima, penso all'Atalanta e alla Lazio... Partono da lontano, poi la palla è rotonda, tutto può succedere anche perché con Italiano hanno un'idea di gioco ed hanno preso giocatori importanti perciò spero possano migliorarsi molto dalla scorsa stagione".

Cosa si sente di dire Andrea Mancini per chiudere? "Ci tengo a ringraziare il presidente e le persone che lavorano nella Fiorentina, dai magazzinieri ai dirigenti, per questi due anni. Mi rimane l'affetto verso di loro perché mi sono trovato in un ambiente bellissimo in cui sono stato accolto come in una famiglia, per questo mi è dispiaciuto andare via. Ai tifosi dico di stare vicini al presidente e di sostenerlo perché darebbe la vita per la Fiorentina".

Lei invece cosa farà? "Sono in attesa di un'opportunità, ci sono in piedi alcune situazioni, vedremo se si concretizzano. Intanto mi aggiorno e vado a vedere tante partite in Italia e all'estero".