MAISTRO A FV, IO, SOUSA E IL PORTO: VI RACCONTO. BERNARDESCHI? SARANNO FISCHI D'AMORE. E SOTTIL...

Esclusiva di Firenzeviola.it
06.02.2018 17:00 di  Andrea Giannattasio  Twitter:    vedi letture
MAISTRO A FV, IO, SOUSA E IL PORTO: VI RACCONTO. BERNARDESCHI? SARANNO FISCHI D'AMORE. E SOTTIL...

In tanti, nel corso della passata stagione, si sarebbero augurati di vederlo esordire tra i grandi. Anche perché in un anno senza più obiettivi concreti (come del resto quello attuale), l’unico aspetto che forse ancora riesce a entusiasmare i tifosi è quello di vedere nel calcio che conta i figli del proprio settore giovanile. Questo momento, però, per il centrocampista Fabio Maistro non è mai arrivato in maglia viola, nonostante fin dallo scorso gennaio Paulo Sousa avesse deciso di aggregarlo stabilmente alla prima squadra dalla Primavera. Da allora è passato più di un anno e la rivoluzione estiva della Fiorentina non ha risparmiato nemmeno il classe ’98 di Porto Tolle, rimasto svincolato a luglio tra la sorpresa generale e adesso pronto a iniziare una nuova avventura a Gavorrano, in Serie C, dopo una parentesi nelle giovanili del Porto. Una storia dai mille retroscena che Maistro ha scelto di raccontare dopo mesi di silenzio ai microfoni di Firenzeviola.it.

Maistro, in questi mesi ha girato l’Italia: dal Portogallo a Trapani fino, adesso, al Gavorrano. Perché poi ha scelto di restare in Toscana?
“Dopo il Veneto, questa regione resta la mia seconda casa per cui è stato facile dire di sì al Gavorrano. Ho deciso di iniziare questa avventura prendendola come una sfida personale. Voglio crescere caratterialmente e farmi le ossa nel calcio dei grandi, che poi è l’aspetto che mi è fin qui sempre mancato”.

Le sarebbe piaciuto però provare a giocarsi le sue carte ancora alla Fiorentina?
“Sì, certo. A Firenze sono stato benissimo: devo ringraziare soltanto il club viola se adesso sono arrivato qui e ho avuto l’opportunità l’anno scorso di lavorare a contatto con la prima squadra. La Fiorentina è una seconda famiglia, anche se speravo che mi dessero l’opportunità di restare con loro per dimostrare quello che valgo”.

Non è però molto chiaro come siate arrivati alla separazione…
“È avvenuto tutto molto in fretta, faccio persino io fatica a ricordare… Pensavo di dover fare il ritiro a Moena con la prima squadra di Pioli ma poi dalla Fiorentina mi è stato comunicato che avrei dovuto iniziare con la Primavera. E pochi giorni dopo ho saputo che ero addirittura stato svincolato”.

Che esperienza è stata quella vissuta a contatto con la prima squadra viola la passata stagione?
“È stata un’avventura fantastica: credo che questo sia il sogno di tutti i bambini che dal settore giovanile vogliono arrivare in Serie A. Anche se non c’è stato modo di esordire, Sousa mi ha trattato come un figlio: mi ha voluto bene e si è incontrato coi miei genitori per chiedere informazioni su di me, perché credeva nelle mie potenzialità. Di lui avrò sempre un ottimo ricordo”.

Eppure si dice che nello spogliatoio viola non corresse buon sangue tra una parte dei giocatori e il tecnico portoghese…
“C’era un buon clima nel complesso, anche se eravamo un gruppo molto diviso. E questo non tanto per colpa dell’allenatore, quanto della società. Quando nel girone di ritorno la Fiorentina ha iniziato a fare molta fatica, la proprietà era spesso assente e non ha fatto sentire il suo sostegno alla squadra, incolpandola da lontano del basso rendimento. Viceversa, quando la Fiorentina vinceva spesso la dirigenza si prendeva tutti i meriti… questo atteggiamento ha fatto girare un po’ le scatole a tutti i giocatori”.

Ci racconta della sua parentesi al Porto? In tanti hanno pensato che l’abbia indirizzata lì Paulo Sousa…
“Sbagliato, Sousa in tutto questo non c’entra nulla. L’idea di andare a Oporto è nata quando per me è saltata l’ipotesi di andare alla Ternana, in Serie B. A quel punto un mio amico, che ha contatti con il Portogallo, ha lavorato per permettermi di fare un provino al Porto. Solo allora, quando mi sono trasferito lì, la dirigenza portoghese ha contattato Sousa, ma soltanto per chiedergli referenze su di me, nient’altro. Nonostante l’allenatore del Porto mi stimasse, però, questa avventura non è finita bene”.

Come ha vissuto da lontano la rivoluzione estiva della Fiorentina?
“Già lo scorso anno c’era aria di stravolgimento a fine anno. Anche se non credo che si aspettassero che la nuova squadra avrebbe incontrato tante difficoltà come in effetti sta accadendo. Lo scorso anno c’erano giocatori di pallone veri, come Bernardeschi, Vecino o lo stesso Borja Valero, uno che ha sempre lottato per la maglia. Adesso mi sembra che sia cambiato davvero tutto…”

Venerdì Bernardeschi torna al Franchi da avversario: cosa proverà secondo lei quando scenderà in campo?
“Federico è sempre stato affezionato alla maglia viola: è un bravissimo ragazzo e mi dispiace che i tifosi se la siano presa con lui anche sul personale dopo che se n’è andato. Lui a Firenze ha dato tanto ma ha deciso di andare via anche perché, dopo le prima voci sulla Juventus, avevano iniziato tutti a martellarlo. Sono convinto che sarà sommerso di fischi venerdì ma saranno fischi d’amore perché i tifosi sanno che Bernardeschi ha dato tanto per la maglia viola”.

Lei conosce bene l’attuale gruppo di Bigica: ci dice chi sarà il prossimo campioncino della Primavera a fare il suo esordio in A?
“Secondo me la rivelazione dei prossimi anni sarà Riccardo Sottil. Penso sia già pronto perché ha tutte la qualità per fare bene”.