LA CACCIA ALL'ITALIANO NELLO STESSO HOTEL DOPO 24 ORE DI NEGLIGENZA

26.08.2022 13:00 di Pietro Lazzerini Twitter:    vedi letture
LA CACCIA ALL'ITALIANO NELLO STESSO HOTEL DOPO 24 ORE DI NEGLIGENZA

La Fiorentina ha fatto il proprio dovere superando il play off nel doppio confronto contro il Twente, ma la trasferta in Olanda resterà nella memoria dei tifosi anche per gli scontri dell'Intercity Hotel e per il trattamento riservato da autorità e forze dell'ordine locali a tutti i tifosi viola arrivati in città. 

Il racconto di quanto accaduto dopo lo 0-0 del "De Grolsch Veste" non può che partire dal trattamento nei confronti dei tifosi che non sono potuti entrare nell'impianto. Al di là del tempo trascorso tra il fischio finale e l'arrivo dei pullman fuori dalla fan zone, di circa un paio d'ore, poi c'è stato il viaggio verso un parcheggio scambiatore dove, secondo le autorità, dovevano arrivare una serie di taxi per riportare tutti verso i luoghi di pernottamento. I taxi però non sono arrivati e dunque, dopo un appello militaresco per alzata di mano, sono stati smistati i tifosi verso le varie località, non senza ulteriori ritardi e problemi. I più a rischio sono stati coloro che dovevano rientrare proprio all'Intercity Hotel di Enschede, unico vero albergo nel centro cittadino a 200 metri dalla stazione ferroviaria. Questi tifosi sono stati abbandonati a qualche centinaio di metri davanti all'hotel, senza scorta e con un semplice consiglio: "Tenete la sinistra della piazza, a destra non è sicuro perché ci sono dei bar".  

Da qui inizia anche il racconto che coinvolge chi scrive. Al rientro dallo stadio, chiarita la veste da giornalista e a precisa domanda effettuata ai due poliziotti in bicicletta presenti alla base della scalinata dell'hotel teatro degli scontri del 24 agosto, la risposta sulla sicurezza della città è stata chiara: "Non siete al sicuro, andate in albergo a mangiare". Un messaggio raccolto senza indugi né discussioni, salvo ritrovarsi a vivere situazioni surreali e pericolose esattamente nello stesso luogo ripreso e visto un po' ovunque soltanto 24 ore prima. 

Nonostante la presenza di questo sparuto presidio e il fatto di essere andati a mangiare presso i tavolini dell'albergo, infatti, siamo stati aggrediti da un gruppo di ultras locali. Due giornalisti e cinque tifosi, intenzionati solo a mangiare un boccone prima di andare a dormire dopo una lunga giornata, hanno dovuto fare i conti con 5 tifosi locali che, prima si sono fermati a chiedere persona per persona la nazionalità, poi sono addirittura riusciti ad entrare dentro la hall dell'hotel colpendo anche uno dei tifosi presenti. Uno schiaffo che è il simbolo di come i tifosi locali abbiano potuto impunemente commettere aggressioni nonostante la presenza della polizia. All'interno della hall nessuno ha mosso un dito, nessuno, fino a quando, intervenuto in prima persona e con una certa decisione, alla reception si sono attivati per chiamare la polizia che era rimasta ferma alla base della scalinata. Ovviamente senza intervenire. Un'aggressione che avrebbe potuto avere conseguenze ben più gravi se non avessimo mantenuto la calma, fronteggiando senza eccedere, le tre persone che erano riuscite ad entrare nella hall chiedendo quali e quanto fossero gli italiani da combattere a mani nude in mezzo agli altri clienti dell'hotel.

L'arrivo della polizia con domande e sorrisi rassicuranti, quando tutto lo scenario si era fortunatamente ridimensionato, non ha rassicurato nessuno. Anche perché quei tifosi sono rimasti fermi a poche decine di metri da noi senza essere fermati o arrestati. Dopo un breve check delle forze dell'ordine, sono stati lasciati liberi di andare e così come ci è stato raccontato con l'unica indicazione che: "Se lo rifate vi arrestiamo, mi raccomando". In realtà la presenza della polizia non ha mai impedito ai tifosi locali di avvicinarsi agli italiani presenti in città oltre che nell'Intercity Hotel. Ronde per il centro e offese sono state una costante, anche nei confronti di colleghi, dei due giorni clou intorno all'incontro tra Twente e Fiorentina. Il sindaco Blocker ha poi deciso di interdire l'ingresso alla città ai tifosi viola, addirittura parlando di "tifosi non benvenuti" in seguito agli scontri di mercoledì. Ma la realtà è che la negligenza e l'inadeguatezza della sicurezza, mista alle dichiarazioni della vigilia di tecnico e giocatori, hanno reso tesissimo il clima in città e provocato una caccia all'uomo vergognosa in una città della civilissima Olanda. 

E' necessario che la Uefa, oltre che le autorità italiane, si adoperino per chiedere spiegazioni per quanto accaduto. Che si va ad unire a un rimpatrio forzato per i 28 coinvolti nell'aggressione dell'Intercity Hotel di mercoledì, che ha visto i tifosi rimpatriati, alcuni addirittura sprovvisti dei propri bagagli, e quindi anche di effetti personali, solo nella giornata di oggi. Mentre decine di ultras olandesi coinvolti hanno potuto anche andare a disturbare la squadra nella notte tra mercoledì e giovedì con fuochi d'artificio presso l'hotel che ospitava i giocatori, i fiorentini coinvolti sono stati stipati in una gabbia di detenzione temporanea senza nemmeno poter assistere alla partita e rimpatriati con un foglio di via come unici colpevoli di scontri provocati dai locali. 

Nel 2022 sembra uno scherzo quanto abbiamo provato a raccontarvi, ma è tutta realtà. Inefficienza mista anche a una piccola vena di razzismo nei confronti dei tifosi italiani, almeno questo si è respirato a tratti nei confronti di chi era arrivato dall'Italia al seguito della Fiorentina e di una partita di calcio. Trattati tutti senza esclusione come teppisti, bollati fin dal proprio arrivo come soggetti non graditi, quando i veri responsabili di quanto accaduto hanno potuto liberamente circolare (e salire liberamente e nuovamente quella stessa scalinata già nota soltanto il giorno prima) senza problemi di sorta.