FANTINI A FV, PRANDELLI UNICO A DIRMI LE COSE IN FACCIA. DAVANTI GIOCHERÀ VLAHOVIC
Si avvicina l'esordio sulla panchina della Fiorentina per Cesare Prandelli che domenica all'ora di pranzo sfiderà il Benevento all'Artemio Franchi. La nostra redazione ha contattato, in esclusiva, Enrico Fantini, ex calciatore gigliato che ha lavorato anche per un breve periodo con l'attuale tecnico viola per scoprire di più su di lui.
Che cosa si aspetta dalla partita di domenica?
"La Fiorentina deve ottenere i 3 punti per forza. Con Prandelli ci saranno un po' di novità. Mi aspetto molto dai viola perché ci sarà lui in panchina e sono davvero felice di questo. Si tratta di un uomo eccezionale, si merita di essere ancora in pista, ha un organico importante e troverà sicuramente soluzioni diverse da Iachini sperando che siano quelle giuste. Il Benevento viene da risultati avversi, però è una squadra che gioca a calcio: sarà una bella gara".
Quali sono le novità principali che porterà Prandelli?
"Penso che riporti dei giocatori importanti nel ruolo dove si possono esprimere al meglio. Iachini aveva la sensazione di vederli al top dove li faceva giocare, ma Ribery e Callejon come attaccanti a Roma l'ho trovata una scelta forzata. Callejon non giocherà con il Benevento, ma c'è Kouame che anche io vedo come esterno".
Che modulo adotterà?
"Io quando lasciai Firenze me lo ricordo con il 4-3-3 e Toni, Mutu, Jorgensen. Al di là del modulo a fare la differenza sarà la mentalità che porterà, il metodo di lavoro diverso, darà tranquillità alla squadra. Sono stato con lui solo 2 mesi, ma ho imparato tantissimo in poco tempo. Sono felicissimo per lui, è stato l'unico allenatore in carriera a dirmi le cose in faccia schiettamente. E l'ho apprezzato".
Per il suo stile di gioco vede meglio Vlahovic o Cutrone davanti?
"Per come me lo ricordo io Prandelli direi Vlahovic perché ci fu un grande lavoro su Toni come attaccante di riferimento e vedo in Vlahovic un giovane, ma di prospettiva. Penso che Prandelli valorizzi lui anche se magari a gennaio prenderanno un altro attaccante. Mi piacerebbe Piatek".
Conoscere l'ambiente può essere un vantaggio, ma riconfermarsi è sempre più difficile.
"Si parla di un professionista esemplare, chi non rischia sta a casa. Per me a venire a Firenze ha fatto la scelta ideale. Prandelli è considerato un signore allenatore, conosce la mentalità del fiorentino. Si giocherà le sue carte, cercherà di essere riconfermato come ha fatto Pioli. Poi ci sono gli inevitabili rischi del mestiere".
Commisso ha esagerato con le sue dichiarazioni?
"Un po' sì. Sono parole abbastanza pesanti. La Fiorentina ha bisogno di stimoli, ma così fai solo arrabbiare i tifosi. Bisogna pensare da famiglia come vuole Prandelli, che siano tutti amici. A me sembra che non ci sia molta unità. Mi ha sorpreso un po' la frase su Prandelli perché è conosciuto non solo come un grande uomo, ma anche come un grande allenatore".
Si è scagliato anche contro la stampa.
"Sono state dette frasi di cui ignoro veramente la motivazione. I giornalisti sono la forza di alcuni giocatori perché li elogiano oppure criticandoli li spingono a fare meglio. Le critiche io le ho prese, le porti a casa e le analizzi. I giornalisti danno visibilità ai calciatori, a Firenze è normale ci sia pressione perché c'è sempre stata, però fa parte del mestiere. A mio avviso servirebbe il contrario magari, cercare di portarseli dalla propria parte".