DALLE MURA A FV: “TIFO VIOLA, IL MIO OBIETTIVO È TORNARE. PER I GIOVANI QUALCOSA STA CAMBIANDO”
Durante la pausa del campionato anche in casa Fiorentina è tornato in voga l’eterno dibattito sui giovani: il Mondiale appena concluso ha evidenziato il livello fenomenale di ragazzi come Enzo Fernandez (2001), Josko Gvardiol (2002) e Jude Bellingham (2003), già titolari da diverso tempo di squadre che frequentano stabilmente la Champions. Se spostiamo lo sguardo in casa Fiorentina, nella rosa di Vincenzo Italiano c’è solo un giocatore Under21 che ha avuto minutaggio ed è Alessandro Bianco (70 minuti nel finale di tre gare di Conference). Eppure, le giovanili viola sono da sempre un fiore all’occhiello per il club. Tra i tanti ragazzi che si sono messi in mostra nel recente passato con la squadra di Vincenzo Italiano c’è Christian Dalle Mura, difensore classe 2002 di proprietà della Fiorentina ma attualmente in prestito alla SPAL. Con lui abbiamo parlato per capire da vicino le difficoltà che ha un ragazzo nel fare il salto dalla Primavera al professionismo ed a che punto della sua crescita è.
Fino a qualche giorno fa era a Coverciano per uno stage della Nazionale italiana. Com’è andata questa tre giorni?
“Ho avuto l’opportunità di confrontarmi con tanti ragazzi di talento. Abbiamo percepito un’aria di cambiamento all’interno della Federazione. Sembra che Mancini ed il suo staff abbiano deciso di puntare molto sui ragazzi della mia età e questi stage sono utili per vedere tanti calciatori giovani che non giocano molto nei propri club. Sono stati tre giorni incredibili per me e Coverciano è sempre un posto magnifico in cui lavorare, ho indossato tante volte la maglia azzurra nelle nazionali giovanili ed il sogno è sempre stato quello di giocare un giorno in Nazionale maggiore”.
Il collegamento tra Nazionale e club è facile, visto che alla Spal siete allenati da una leggenda azzurra come Daniele De Rossi. Com’è il De Rossi allenatore?
“Vederlo la prima volta è stata una bella botta a livello di emozione, ero abituato a vederlo sempre in televisioni. È stata una grande emozione trovarselo di fronte, anche per i miei compagni più esperti. Si sta calando al meglio nel ruolo di allenatore, essendo un tecnico giovane mi sembra che comprenda al meglio anche le esigenze di noi calciatori e questo ci aiuta molto”.
De Rossi la sta utilizzando prevalentemente al centro della difesa a tre. Come si trova in questo ruolo?
“Di solito ho sempre giocato nella difesa a quattro, ora mi sto abituando a questa nuova disposizione e forse lo preferisco. Giocando in mezzo a tre puoi fare più cose rispetto che da centrale a quattro, sei sia più coperto dietro che più utilizzato in fase di impostazione”.
Parlando di difensori, qual è il suo idolo?
“Ho sempre guardato i video di Paolo Maldini. Mi piaceva il modo in cui difendeva ed in generale come stava in campo, ho sempre provato ad ispirarmi a lui”.
Immagino abbia seguito con particolare interessa la Fiorentina e la stagione del suo amico, Alessandro Bianco.
“Sono molto contento per Alessandro, ho visto qualche amichevole e sta facendo bene. È un bravissimo ragazzo e si merita tutto quello che sta avendo. In generale ho visto praticamente tutte le partite quest’anno, son tifoso viola da sempre”.
Il sogno rimane sempre quello di tornare a Firenze quindi?
“Sì, quello è l’obiettivo. Sono andato in prestito in varie realtà proprio per prepararmi al ritorno alla Fiorentina, quel desiderio c’è sempre. In viola ho già fatto l’esordio in prima squadra, tra l’altro proprio contro la SPAL all’ultima gara di campionato, con Iachini in panchina. Spero di poter fare tante altre presenze”.
A Firenze ha avuto modo di allenarsi con la prima squadra anche con Vincenzo Italiano.
“Ho avuto la possibilità di lavorarci un anno a Moena in ritiro. Ha portato un grande cambiamento a tutto l’ambiente Fiorentina, non solo a livello di gioco ma anche come entusiasmo. Mi ha aiutato tanto per il mio sviluppo come giocatore perché curava con tanta attenzione anche la fase difensiva. Tante cose che mi ha insegnato le cerco di replicare tutt’oggi in campo”.
Ai Mondiali uno dei giocatori che si è messo più in luce è il croato Gvardiol, classe 2002 titolare della propria nazionale e del Lipsia, con cui frequenta da diverso tempo la Champions. Se guardiamo in Italia, è difficile trovare un vostro coetaneo che sia impiegato con costanza in Serie A…
“Sì, è vero che in Italia un giovane incontra forse qualche più difficoltà, ma mi sembra che le cose stiano cambiando. Parlo ad esempio degli stage della Nazionale in cui Mancini dà ampio spazio ai giovani. Il vento sta cambiando comunque, ne parliamo anche tra di noi ragazzi e siamo fiduciosi”.
Il 2023 è alle porte, a febbraio compirai 21 anni. Quali sono gli obiettivi di squadra e singoli per il prossimo anno? Può essere il 2023 l'anno in cui può ritrovare la Serie A?
“Stiamo lavorando al massimo per riportare la SPAL nelle zone di classifica in cui dovrebbe stare. Personalmente invece cerco solo di sfruttare al meglio tutte le opportunità che mi vengono date dal mister, poi vedremo”.