COLASANTO A RFV, Quarta sarà punto fermo. Nico non ha ancora espresso il 100%
Filippo Colasanto, agente Fifa, ha parlato a Radio Firenzeviola in merito ai giocatori argentini della Fiorentina, Martinez Quarta e Nicolas Gonzalez. Queste le sue parole:
Quarta, è questo il vero livello o può ancora crescere?
"Innanzitutto viene da una squadra importante, come il River Plate, quindi è abituato alla competizione, al grande scontro e al grande livello. Ogni partita ogni avversario tira fuori il 110% contro il River. Quarta è abituato, è stato formato e forgiato con questo genere di partite. In Europa e in Italia lui sta completando una maturazione e una crescita dal punto di vista soprattutto tattico, perché il calcio da noi è più tattico. Può crescere e fare ancora meglio, diventando più importante e più marcante. Potrà essere il punto fermo e un punto di riferimento a livello sia tecnico che tattico, sia come personalità, che agli argentini non manca mai".
Si vedono le sue capacità in impostazione, a River ha giocato anche a centrocampo a volte?
"Assolutamente, ha un ottimo piede, quasi da regista arretrato. In Argentina il numero 5, che sarebbe il vero ruolo di Quarta, è il regista arretrato, interrompe il gioco avversario e fa ripartire l’azione con la giocata e non con il lancio lungo. Ha un gran bel piede, è intelligente, sa andare molto sull’anticipo, perché in Argentina si gioca così. Il calcio in Argentina è uno contro uno e lui ha affinato queste capacità. Tatticamente è bravo, è sveglio, legge le azioni con un istante di anticipo e per questo gli vediamo fare spesso degli anticipi molto molto belli".
Potrebbe essere l’ideale per una squadra come l’Atalanta, potrebbe essere il nuovo Romero?
"L’Atalanta basa il suo gioco sulle individualità tecniche e su una preparazione fisica spaventosa, corrono per 95 minuti con la stessa intensità facendo bene quello che chiede l’allenatore. La Fiorentina gioca un calcio diverso dall’Atalanta, un po’ più compassato, ma molto efficace. La Fiorentina è in un momento di crescita. Italiano è un ottimo maestro per completare il giocatore. Dovrà entrare nel giro della nazionale in panta stabile".
L’obiettivo è quello di tornare in nazionale?
O"vviamente, lì è una ragione quasi sociale la Selección".
Su Nicolas Gonzalez, convocato per i prossimi impegni con la nazionale, può essere la svolta per lui?
"Nico è un giocatore che ha avuto la sfortuna di non poter giocare il mondiale. Purtroppo ha un ruolo che in Argentina è copertissimo. Per quanto riguarda Firenze, i giocatori che vengono dal Sudamerica, vogliono divertire e divertirsi, se tu li ingabbi nello schema perdono almeno il 30%".
Si era parlato dell’interesse del Leicester, 30 milioni valutazione giusta?
"Non è una valutazione giusta, perché "il Nico" che giocava in Germania era molto più appariscente ed efficace, ma il nostro calcio lo penalizza un po’. Se lo metti nel ruolo giusto può fare la differenza. Nico in forma con continuità, può valere anche più di 30 milioni, ma alla Fiorentina non lo abbiamo ancora visto, sia per gli infortuni che per l’efficacia delle difese italiane. Può ancora esplodere, ha ancora un vasto repertorio da mostrare, ma se lo dovessero mandare via per una cifra tale sarebbe più che comprensibile. A me piace molto la gestione di Commisso del club e sono molto partecipe con quello che gli sento dire, cominciando dal fatto “applichiamo le regole e poi vediamo chi vince il campionato”. Sono battaglie che Commisso porta avanti da tempo".