COLANTUONO A FV: "POCA RICONOSCENZA DA DV9. ITALIANO NON È PIÙ UNA SORPRESA"

08.10.2021 13:30 di  Riccardo Barlacchi  Twitter:    vedi letture
COLANTUONO A FV: "POCA RICONOSCENZA DA DV9. ITALIANO NON È PIÙ UNA SORPRESA"
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© foto di Nicola Ianuale/TuttoSalernitana.com

Questa prima parte di stagione della Fiorentina ha fatto discutere sotto vari aspetti: dal gioco offensivo, divertente e propositivo, fino all'ultima notizia più importante, ovvero la mancata volontà di Dusan Vlahovic di porre la firma sul rinnovo. Di questo e altro abbiamo parlato con Stefano Colantuono, ex allenatore di club di Serie A come Atalanta, Palermo e Udinese. Ecco cosa ci ha detto il mister:

Colantuono, che idea si è fatto del clamore mediatico che ha colpito la Fiorentina?
"Non vedo grandi problemi nella Fiorentina. Il caso Vlahovic forse doveva essere gestito meglio, anche se è difficile da analizzare. Vedo che gli è stata offerta una cifra importante. Se non ha accettato, c’è altro dietro. È un peccato, perché la Fiorentina perde un giocatore importante e di grande prospettiva. Le soluzioni possono essere tante: tenerlo fuori in tribuna, non farlo giocare fino alla fine dell’anno. Comunque, di riconoscenza da parte del ragazzo ce n’è stata poca".

Alla luce di questo, il tecnico deve tenere conto dell'accaduto per le sue scelte?
"Italiano deve allenare i giocatori che ha a disposizione. Se per la società Vlahovic è a disposizione, ne deve tenere conto. Del resto, il tecnico pensa al lavoro sul campo e alla sua pelle. Quindi è giusto impiegarlo, perché gli allenatori devono star fuori dalle beghe contrattuali della società. Nel caso di altre indicazioni societarie, Italiano ne prenderà atto".

Si sarebbe mai aspettao un simile exploit della Fiorentina a inizio stagione?
"C’erano tutti i presupposti. La Fiorentina è una buona squadra. Dipende poi da quello che le si richiede. Per ora sta facendo un bel campionato, al di là di qualche risultato. Un gruppo che ha ritmo, sta sempre alta. Sta facendo vedere quello che oggi tutti si aspettano dalle partite: un calcio arrembante. La filosofia è ben chiara, quindi direi che il lavoro di Italiano sia un gran bel lavoro. Penso che i viola possono stare davvero a ridosso delle sette sorelle, e chissà che non riesca anche a inserirsi tra quelle sette, che potrebbero diventare otto".

Si può ancora definire Italiano una "sorpresa"? 
"No. Ha fatto bene in Serie c, in B e anche in A. La sorpresa potrebbe essere qualcun altro, a questo punto. Sul curriculum ha già tre campionati importanti. È un ottimo tecnico che si sta confrontando con la Serie A in modo brillante".

E lei quando abbandonerà il limbo degli allenatori senza squadra?
"Spero presto, faccio parte di quella schiera di allenatori che si aspettano qualche panchina libera, senza gufare i colleghi. Nel corso degli anni gli allenatori crescono di numero, ma le squadre restano sempre le stesse, per questo la concorrenza è sempre più accesa. Io attendo con fiducia, perché credo di sapere fare molto bene questo mestiere (ride, ndr)".